Diritto d’autore, negli USA pronta nuova legge che mette d’accordo Isp e industria dei contenuti

di Raffaella Natale |

Nessun distacco della connessione e ben sei gli avvertimenti inviati ai sospetti pirati. Funzionerà?

Stati Uniti


SOPA

Negli USA si torna a parlare di leggi antipirateria, dopo aver accantonato le due controverse proposte SOPA e PIPA (Leggi Articolo Key4biz).

Presto verrà introdotto un sistema di ‘risposta graduale’, simile a quello previsto dalla francese Hadopi, per frenare il furto online di opere protette da diritto d’autore.

 

Il Piano, che doveva essere pronto per la fine del 2012, è stato realizzato in collaborazione con gli Isp, l’industria della musica e del cinema, col sostegno del governo.

Il ritardo è stato causato dal Centro per l’informazione sui diritti d’autore, organismo creato per gestire questo Programma, ma dovrebbe partire ‘molto presto’, come ha dichiarato la responsabile di questa nuova unità, Jill Lesser, una volta che verranno risolti alcuni problemi tecnici.

 

Al Programma partecipano i cinque più grossi provider di servizi internet – Comcast, Time Warner Cable, AT&T, Cablevision e Verizon – che coprono l’85% del mercato residenziale.

Anche se il nuovo meccanismo è per molti versi simile a quello dell’Hadopi ma, diversamente da quest’ultimo, non è previsto il taglio dell’accesso internet ai pirati.

Il dispositivo non è ‘punitivo’, ha commentato Lesser, che dice di sperare piuttosto nell’effetto ‘pedagogico’.

 

I dettagli non sono ancora noti, ma Lesser ha confermato che si poggia su ben sei avvertimenti.

 

Il blog TorrentFreak ha pubblicato un documento interno di Verizon, stando al quale nei primi due casi di sospetta pirateria, l’utente riceverà dei semplici avvertimenti. La terza e la quarta volta, verrà reindirizzato a una pagina internet dove dovrà notificare d’aver ricevuto l’avvertimento. La quinta e la sesta volta, l’utente sospettato subirà un rallentamento della connessione e, se dovesse continuare nella sua azione ‘predatoria’, allora all’ultimo stadio si troverà a navigare a banda stretta.

Un portavoce di Verizon, Ed McFadden, ha spiegato che il documento pubblicato sul blog è solo ‘una bozza di lavoro’ e che il gruppo sta ancora valutando la propria posizione.

 

Secondo TorrentFreak, AT&T vorrebbe invece bloccare l’accesso ad alcuni dei siti più visitati dall’utente che scarica illegalmente mentre Time Warner Cable penserebbe piuttosto a bloccare provvisoriamente la possibilità d’accesso internet.

 

Lesser ha assicurato che le misure antipirateria non coinvolgeranno i proprietari delle reti Wi-Fi pubbliche, come quelle istallate nei bar, ma alcuni stanno mettendo anche questo aspetto in discussione.

Sicuramente sarebbe difficile poter risalire al responsabile di downloading illegale quando viene commesso da un punto di accesso internet pubblico.

 

Secondo alcuni osservatori, il nuovo meccanismo americano potrebbe rappresentare la giusta via tra le posizioni dei difensori del diritto d’autore e quelli della libertà della rete.

 

Chris Soghoian, dell’Unione americana per le libertà civili, critica per contro questo dispositivo, a suo parere, eccessivamente a favore dei proprietari di diritti d’autore e non efficace.

“C’è un mezzo provato per ridurre le violazioni – ha detto – è quello di offrire ciò che la gente vuole comprare a un prezzo ragionevole e renderlo accessibile da ogni dispositivi si possieda”.

 

Derek Bambauer, professore di Diritto all’Università dell’Arizona, ha dichiarato che le nuove misure non produrranno grande effetto sulla pirateria, ricordando che l’Hadopi “ha prodotto molte segnalazioni di sospette violazioni del diritto d’autore (oltre un milione), ma pochissime hanno avuto seguito” (Leggi Articolo Key4biz).

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