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Per lo sviluppo di nuove frequenze per la tecnologia LTE si andrà “molto più in là del 2015″. E’ quanto si attende l’amministratore delegato di TIMB (TI Media Broadcasting), Paolo Ballerani, parlando nel corso della conference call sui risultati preliminari di TI Media. “Quello che c’è dato sapere da incontri con l’Authority è che l’evoluzione verso il nuovo scenario LTE sarà più in là rispetto alla fatidica data del 2015″.
“Se, comunque, questo utilizzo telefonico comporterà poi per gli operatori, attualmente concessionari di quelle frequenze, la possibilità di poter switchare semplicemente a questo nuovo utilizzo non ci è dato a saperlo. A me – ha proseguito – sembra un po’ improbabile, ma questo è un mio parere”.
TIMB è la società delle torri che fa capo a TI Media, messa in vendita dalla controllata Telecom Italia (Leggi Articolo Key4biz). All’interno del board s’è molto combattuti sulla cessione anche dell’operatore di rete, non solo per la solidità dei suoi conti economici, ma anche perché possiede tre multiplex che coprono il 94,9% delle popolazione
Dai risultati preliminari 2012, presentati ieri da TI Media (Leggi Articolo Key4biz), emerge, infatti, che TIMB produce ricavi per 75,1 milioni di euro, in aumento di 20,2 milioni di euro rispetto all’esercizio 2011 (54,9 milioni di euro). E in più, può contare su frequenze pregiate.
Sul tutto, però, pesa la posizione dell’Agcom che ha deciso di ridurre il numero dei multiplex da mettere all’asta (Leggi Articolo Key4biz).
L’Autorità di Angelo Cardani ha rimandato a una gara successiva quella dei mux di fascia U, frequenze migliori, che in base al precedente Regolamento avevano un diritto d’uso di cinque anni, perché la banda 700 MHz dovrà essere ripianificata, per consentirne l’uso agli operatori tlc, così come stabilito anche in sede ITU, per i servizi di banda larga mobile.
Rai, Mediaset e TI Media non potranno più partecipare alla prossima gara, quindi, poiché sono stati ritirati quei lotti ai quali potevano accedere solo i broadcaster che detenevano tre o più mux digitali. L’asta per queste frequenze si farà in un momento successivo e non sarà più riservata all’attività televisiva.
Dalle riunioni che gli operatori hanno tenuto presso l’Agcom risulta, tuttavia, poco probabile che l’asta sia programmata per il 2015 e che si possa automaticamente cambiare la destinazione d’uso di queste frequenze.