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Le dimissioni del Papa, se così possiamo definirle, hanno sconvolto il mondo. Il flash dell’Ansa delle 11.46, che ha battuto sul tempo tutte le altre agenzie, ha fatto in pochi minuti il giro del globo. Prima l’agenzia Reuters, poi la CNN e a seguire Al Arabiya, Al-Jazeera, France Presse, i britannici Telegraph e BBC e Sky News l’hanno rilanciato prima che arrivasse la conferma del Vaticano. Migliaia i tweet, dall’Europa all’Asia, passando per il Medio Oriente. Ovvio che l’hashtag #dimissioniPapa si sia subito piazzato in testa ai trending topic del giorno e a seguire ci siano #Ratzinger, #Pontificato, #Chiesa…
Tra reazioni di sorpresa e domande sulle ragioni che avrebbero spinto il Pontefice a lasciare, in molti hanno fatto riferimento alla profezia di Malachia e della monaca di Dresda, secondo cui Benedetto XVI potrebbe essere l’ultimo Papa della storia.
C’è poi chi ha fatto ironia sull’annuncio, parlando di “fosco presagio sulle prossime elezioni“, chi invece ha ipotizzato come successore Napolitano o Monti, o Berlusconi, chiedendosi se preferirà candidarsi a Papa, e chi ha chiamato in causa Nanni Moretti con il finale del suo film “Habemus Papam”.
Qualcuno twitta: “blitz in Vaticano di Silvio: affitterà la finestra dell’Angelus per l’ultimo appello al voto’.
Alla base della decisione, la difficoltà di Benedetto XVI a portare avanti il proprio mandato, per motivi di salute. Il fratello di Papa Ratzinger era l’unico al corrente di quanto sarebbe avvenuto.
“Il nostro Papa si dimette“, titola il tabloid tedesco Bild, ricordando le origini tedesche del Pontefice. “Non ho più le forze per ricoprire questo compito“, titola la Welt virgolettando le parole di Benedetto XVI e riportando le parole del cardinale Angelo Sodano: “Come un fulmine a ciel sereno”.
La BBC parla di “dimissioni shock” mentre i siti americani, CNN, Washington Post e New York Times fanno riferimento all’età avanzata del pontefice. “Il Papa rinuncia” è il titolo di apertura del quotidiano spagnolo El Pais, secondo il quale l’annuncio delle sue dimissioni è una “decisione storica del leader cattolico“. “Il papa rinuncia per mancanza di forze“, titola El Mundo. “Il Papa si dimetterà il 28 febbraio”, titola Le Figaro, che segue l’evento minuto per minuto.
Liberation apre con “Il Papa si dimette“: Benedetto XVI “non ha più le forze” per guidare la Chiesa.
Fermento anche sui siti di notizie israeliani. “Papa Benedetto XVI si dimetterà il 28 febbraio, prime dimissioni dal 15esimo secolo“, è l’apertura di Haaretz. Le dimissioni del Papa aprono anche il Yedioth Ahronoth, che sottolinea come Joseph Ratzinger abbia stupito tutto il mondo con il suo annuncio. In Turchia, Paese prevalentemente islamico in cui però è molto radicata la tradizione cristiana, la notizia ha avuto ampia eco. Il sito internet del quotidiano Hurriyet parla di “dimissioni-terremoto”, mentre Zaman titola “Shock in tutto il mondo: Il Papa si dimette”. La televisione Ntv parla di “dimissioni a sorpresa” e anche Milliyet dà la notizia.
In Russia, sul principale sito d’informazione, Gazeta.ru, “Il Papa non ha paura della discordia in seno alla Chiesa dopo la sua abdicazione“.
Anche in Giappone, un paese in cui la presenza cristiana è minoritaria, la notizia è riportata dai principali siti internet con rilievo. Il sito dell’agenzia di stampa Kyodo scrive che “il Papa di Roma si dimetterà a fine febbraio, si aprirà il Conclave“. Assente la notizia sui siti d’informazione in Cina, per lo meno quelli ufficiali (Xinhua, Global Times), e in Corea del Sud che è uno dei paesi a più forte presenza cattolica in Asia.
Nelle Filippine, il sito di Abs-Cbn News titola: “Il Papa annuncia le dimissioni in una mossa a sorpresa“. La notizia apre anche il sito del principale quotidiano in lingua inglese dell’India.
La Rai ha modificato i programmi serali come segue: su Rai1 ore 21.10, Speciale Porta a Porta “Dimissioni Papa Benedetto XVI” e su Rai3 alle ore 23.25 il Documentario “Benedetto XVI”.
Anche Sky TG24 ha rivoluzionato il palinsesto con lunghe edizioni, aggiornate in tempo reale e collegamenti dal Vaticano nel corso di ciascuna edizione del telegiornale.
