Italia
Lo avevamo annunciato qualche settimana fa (Leggi Articolo Key4biz) e oggi è ufficialmente arrivato il grande giorno: Spotify è attivo anche in Italia e parte in concomitanza con l’apertura del grande Festival della canzone italiana.
Da cinque anni si aspettava che il servizio svedese di streaming arrivasse anche nel nostro Paese. E’ il trionfo della musica legale sulla pirateria. E’ l’occasione per l’industria di risollevarsi dopo essere stata ridotta in ginocchio dall’arrivo dei siti di file-sharing illegale. E’ un’opportunità in più per gli utenti che amano la musica e un altro canale di distribuzione per gli artisti e le major.
Con le case discografiche, ha detto la trentenne Veronica Diquattro, Responsabile del mercato italiano, con un passato a Google e a L’Oreal, il segno dell’interesse è l’accordo chiuso per il Festival di Sanremo, per avere alcuni dei big esclusiva in streaming nella settimana del lancio. Spazio anche per gli album delle nuove proposte.
Una proposta innovativa, ha sottolineato Diquattro, per far capire immediatamente anche al pubblico italiano come si può ascoltare una canzone la sera al Festival e poi poterla ascoltare di nuovo il giorno dopo gratuitamente su Spotify.
“Arriviamo in Italia con un grande entusiasmo – ha aggiunto -, sappiamo che gli utenti ci aspettavano da tempo. Spotify offre tutto ciò che l’utente ha sempre desiderato da un servizio di musica in streaming, basta provarlo una volta per non poterne più fare a meno: è un servizio di qualità, veloce, intuitivo che consente di vivere e condividere la musica con gli amici”.
“Gli appassionati di musica – ha indicato ancora la giovane manager – potranno ora avere a disposizione tutto ciò che hanno sempre voluto, con un catalogo di oltre 20 milioni di brani, una delle più vaste librerie musicali on-demand al mondo, in maniera semplice e legale, al prezzo di un aperitivo al mese”.
In generale, poi, per Spotify arrivare in Italia significa portare anche qui lo streaming e dare al pubblico la possibilità di ascoltare canzoni, in maniera assolutamente legale e con una grande qualità.
Enzo Mazza, Presidente FIMI, ha ricordato che “Secondo le ultime statistiche, in Italia lo streaming rappresenta una grande opportunità: nel 2012, infatti, questo modo di ascoltare la musica è cresciuto del 77% in termini di fatturato”.
“Spotify – ha indicato ancora Mazza – si posiziona come uno dei principali player nel settore e offre un modello di business innovativo che, per i consumatori italiani, diventerà certamente uno strumento aggiuntivo nell’offerta di musica digitale”.
Sulla piattaforma 20 milioni di canzoni on demand e 20 milioni di utenti attivi di cui 5 milioni a pagamento. Il servizio, presente in 20 Paesi (oltre all’Italia da oggi anche in Polonia e Portogallo), è disponibile in modalità Free, musica istantanea sul pc o laptop e completamente gratis grazie alla pubblicità (circa tre minuti ogni ora di ascolto); Unlimited, musica senza interruzioni con un abbonamento mensile da 4,99 euro, milioni di brani, senza spot; Premium al costo di 9,99 euro al mese per avere le tue canzoni sempre dietro su tutti i dispostivi (iOS, Android, Windows 8), anche offline (9999 brani divisi su max tre device). Disponibili, però, solo finché si resta abbonati al servizio.
Spotify è personalizzabile, consente, infatti, all’utente di compilare le proprie playlist, cercando sul sito oppure sfogliando le librerie di amici, artisti e celebrità.
La piattaforma è anche ‘social‘, permette di condividere la musica anche su Facebook, Twitter, sui blog o via eMail e in più, da marzo, in Italia ci sarà anche la funzione ‘follow’ dove non solo si ha la possibilità di vedere il profilo di un artista, la sua discografia, ma anche di poter seguire artisti e celebrities e vedere la musica che ascoltano davvero nella loro vita quotidiana, stabilendo un diverso livello di rapporto con loro.
E poi c’è Spotify Radio: “Inizia con un brano che adori e lascia che Spotify ti proponga altri brani eccezionali, uno dietro l’altro. Perfetto se non sai cosa ascoltare o se sei in cerca di qualcosa di nuovo”.
A differenza d’iTunes, il music store di Apple, o di altre piattaforme di file-sharing, le canzoni non vengono scaricate sul proprio device, ma si ascoltano come avviene con la radio (anche se qui è l’utente a scegliere cosa vuole ascoltare) o con i video di YouTube.
Per poter usare Spotify, bisogna installare il software e scegliere a quale tipo di servizio accedere (Free, Unlimited, Premium).
La società, come conferma Diquattro, sta lavorando a una versione browser, ma è ancora nella fase beta.
La SIAE, per voce del suo direttore generale Gaetano Blandini, ha espresso grande soddisfazione per questo lancio che “allarga e diversifica la gamma dell’offerta musicale legale”.
“Servizi come Spotify – si legge nella nota – che rendono disponibile la musica in ogni situazione, con semplicità di accesso e di uso, sono il migliore antidoto alla pirateria che purtroppo continua a costituire, nel nostro Paese, una seria minaccia per il mondo della musica”.
L’attenzione della SIAE per i servizi innovativi per la fruizione online della musica e degli altri contenuti protetti è testimoniata dall’impegno a salvaguardia del repertorio italiano. La SIAE lavora nella direzione indicata dalla Commissione Ue a supporto di licenze multiterritoriali e partecipa attivamente all’iniziativa “Stakeholders Dialogue” avviata la settimana scorsa dai Commissari Michel Barnier (Mercato Interno), Androulla Vassiliou (Cultura e Istruzione) e Neelie Kroes (Agenda Digitale) per le best practices nelle licenze transfrontaliere e la portabilità dei servizi.