Tornano gli utili nel primo semestre del 2017 per Mediaset, che guarda all’autunno con un certo ottimismo dopo un 2016 “annus horribilis” per la vicenda Premium e la scalata di Vivendi al 29,9% del capitale. Scalata che al momento sembra disinnescata dall’impegno del gruppo francese con Agcom di scendere sotto il 10% del capitale e dalla creazione di un trust dove congelare il restante 19,9% delle quote, che potrebbero anche essere vendute.
Saranno cruciali i prossimi mesi per il gruppo di Cologno Monzese, che punta sul calcio per mantenere il trend di ripresa iniziato quest’anno, con un’offerta per i diritti dei Mondiali di calcio 2018 in Russia e Qatar senza escludere la partecipazione all’asta autunnale per i diritti triennali (2018-2021) per la Serie A. Intanto il gruppo conferma l’obiettivo per Premium di ricavi complessivi per il 2017 di 600 milioni. Resta invece da capire se Mediaset parteciperà in solitaria alla gara per i diritti di serie A, visto che l’ipotesi di una partecipazione del Biscione a Canale+, la joint venture per la creazione di una nuova pay tv caldeggiata a fine luglio dal presidente di Tim e Ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine fra Tim e la francese Canal+, sembra tramontata. “Ne abbiamo solo letto sui giornali e non abbiamo ricevuto alcuna offerta”, ha detto ieri il direttore finanziario di Mediaset Marco Giordani.
Insomma, per ora nessun incontro fra le parti e nulla di concreto sul fronte Canale+, il polo europeo dei media, l’anti-Netflix del Mediterraneo sogno di Vincent Bollorè, che però per il momento dovrà aspettare.
Tanto più che al momento ogni iniziativa di Vivendi nel mercato dei media e delle Tlc è in stand by, dopo l’altolà dell’Agcom al gruppo francese ad incroci azionari fra Tim e Mediaset, e in attesa di verificare l’esito del bilaterale odierno fra Gentiloni e Macron a Lione su Fincantieri-Stx, dal quale dipende a cascata il verdetto del comitato di Palazzo Chigi sull’esercizio del golden power su Tim atteso per domani.
Mediaset ha chiuso il periodo gennaio-giugno 2017 con un utile netto di 74,8 milioni di euro, a fronte di perdite per 28,2 milioni registrate nello stesso periodo del 2016. I ricavi complessivi a livello di gruppo sono pari a 1.845,7 milioni, in calo rispetto a 1.870,6 milioni dell’anno precedente, e in Italia si attestano a 1,337 miliardi rispetto a 1,349 miliardi dello stesso periodo del 2016.