#Lombardiadigitale. Paolo Mora (Regione Lombardia): ‘Cinque priorità su cui focalizzare l’azione’

di di Paolo Mora (Direttore generale - Regione Lombardia) |

Italia


Paolo Mora

Pubblichiamo di seguito il contributo di Paolo Mora (Regione Lombardia) a margine del workshop “Sviluppo digitale in Lombardia”, promosso dalla Regione Lombardia e da Key4biz e tenutosi a Milano il 13 febbraio 2013.

 

I dati contenuti nel Rapporto Telecom “Italia connessa” (Leggi Articolo Key4biz) non sono affatto entusiasmanti per l’Italia, ma neanche per la Lombardia che, nonostante l’incessante e intenso lavoro svolto negli anni dalla Regione e dagli operatori, mostra ancora importanti gap rispetto ai competitori sul mercato globale soprattutto in termini di fruizione di servizi digitali, di utilizzo di internet da parte dei cittadini e delle imprese e, in definitiva, di sviluppo e attrattività del mercato.

 

E’ oggi possibile identificare in 5 punti le priorità su cui una Regione, certamente una regione come la Lombardia può concentrare e focalizzare la propria azione consolidando e mettendo ancor più a frutto l’Agenda Digitale regionale (di cui si è dotata già nel 2011):

 

1. promuovere la banda ultralarga, con priorità per le aree a elevata densità d’impresa, assumendo il principio di neutralità tecnologica e spingendo sul ruolo degli operatori privati;

2. spingere l’acceleratore nella creazione di un sistema di massa di servizi pubblici (e di pagamenti) digitali – a partire dai servizi per le imprese, dalla sanità, al sociale, alla mobilità – e trainare così anche quelli privati;

3. completare, alimentando e agganciando il livello nazionale attraverso l’Agenzia per l’Italia Digitale, il sistema di standard e d’interoperabilità che deve garantire l’infrastruttura di supporto all’effettivo e contestuale switch off digitale di tutta la PA (statale, locale e regionale);

4. definire e attuare un piano ambizioso a breve-medio termine per a) rendere cittadini ed imprenditori informati e consapevoli dell’offerta crescente di servizi digitali; b) diffondere  in modo virale  e massivo le competenze digitali, a partire da target prioritari, senza limitarsi a forme di alfabetizzazione di massa ma anzi valorizzando la formazione continua delle fasce di popolazione cruciali per aumentare la produttività del sistema imprenditoriale così come l’alta formazione per gli operatori del settore ICT;

5. creare, attraverso le azioni precedenti, una vera “politica industriale” basata sul digitale che, alimentando il rapido decollo di un mercato dei servizi, capace di tirare la volata all’intero Paese, crei opportunità di investimento e di sviluppo, e quindi un circuito virtuoso non solo nel privato ma anche nella Pubblica Amministrazione.

 

Per fare tutto questo, sul piano del metodo e delle partnership, occorre:

A) aiutare la PA e gli Operatori a costruire un modello di business per sostenere economicamente l’innovazione digitale nel settore pubblico, facendo sì che torni ad essere un mercato attrattivo per l’ICT, contribuendo ad aumentarne fortemente la produttività;

B) aggregare l’offerta sul territorio (ad es. facendo fare sistema alle ASL, così come ai 1544 Comuni e alle 12 Province di Lombardia) e indirizzare la trasferibilità e la diffusione delle applicazioni dell’innovazione digitale sul territorio (smart cities & communities);

C) fare sinergia tra il livello delle Regioni e degli Enti locali verso la PA centrale per costruire nei fatti, un’Agenda digitale “nazionale federata” mettendo a fattor comune gli investimenti di ciascuno;

D) sviluppare quell’approccio manageriale e quell’organizzazione matriciale all’interno della macchina amministrativa regionale che consente di massimizzare la sinergia tra un autorevole commitment ed una chiara responsabilità per l’attuazione dell’Agenda digitale da un lato con l’energia e la competenza di ciascun settore d’intervento (sanità, sociale, energia, mobilità, scuola…) dall’altro.

 

L’avvio di una nuova legislatura regionale, con davanti la prospettiva di 5 anni di lavoro, e in contestualità all’insediamento di un nuovo Parlamento e di un nuovo Governo nazionale, rappresenta un’opportunità unica per compiere un salto deciso in questa direzione e recuperare competitività a livello globale.

 

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