Italia
“La notizia della decisione della nuova CEO di Yahoo di disinvestire sul telelavoro è un segnale importante, che merita un’analisi“, dichiara Cristiano Radaelli, presidente di ANITEC – Associazione Nazionale Industrie Informatica, Telecomunicazioni ed Elettronica di Consumo, cofondatrice di Confindustria Digitale. “Come associazione sosteniamo da tempo forme di lavoro in mobilità – continua Radaelli – per promuovere l’efficienza e ottimizzare i risultati, con un occhio importante sulla qualità della vita nel mondo del lavoro. Siamo però d’accordo sul fatto che sia necessario gestire queste forme di organizzazione alternativa del lavoro con saggezza ed equilibrio: l’esperienza maturata in molte nostre aziende mostra che il lavoro in mobilità dà grandi vantaggi, perché permette una gestione flessibile del proprio tempo, a patto che non venga perso il rapporto con l’azienda”.
“Se un collaboratore non viene mai in ufficio – ha spiegato Radaelli – rischia di perdere contatto con i valori aziendali e di non sentirsi più, né di essere sentito dai colleghi, come parte della squadra. Il lavoro in mobilità è un grande strumento per raggiungere un compresso positivo tra qualità della vita e impegno aziendale, ma non deve essere foriero di alienazione dal contesto sociale e umano del lavorare. La chiave della sua applicazione con successo è riuscire a sviluppare motivazione e spirito di squadra, utilizzando le tecnologie digitali, senza rinunciare però al necessario rapporto interpersonale diretto“.