Stati Uniti
Anche gli Usa si avviano ad affrontare la lotta alla pirateria di musica e film online con un dispositivo che, sulla scia di quanto fatto in Francia con la legge Hadopi, arriverà gradualmente fino alla sospensione temporanea della connessione internet degli utenti ‘recidivi’ del download illegale.
La misura, fortemente sostenuta dall’industria musicale e cinematografica, si basa sull’invio di sei ‘avvertimenti’ ai trasgressori identificati, che – grazie all’utilizzo di finestre ‘pop-up’ – non potranno aggirare la ricezione dell’avviso.
Gli step saranno maggiori rispetto alla legge francese, basata sulla cosiddetta regole dei ‘tre strikes’ – saranno infatti 6 – ma l’obiettivo è il medesimo: scoraggiare ulteriori download illegali rallentando la connessione fino alla sua sospensione temporanea.
I 5 maggiori fornitori americani di servizi a banda larga – Comcast, Time Warner Cable, AT&T, Cablevision e Verizon – che coprono l’85% del mercato residenziale, hanno già accettato il sistema.
AT&T ha annunciato in un comunicato che i clienti saranno invitati a prendere visione dei contenuti di un portale che li informerà della distribuzione online di prodotti protetti da diritti d’autore.
Comcast ha spiegato che gli alert ‘progressivi’ saranno inizialmente di natura informativa, poi evolveranno in ‘alert di diminuzione del servizio, che obbligheranno il cliente a contattare l’ISP. Il dispositivo, comunica Comcast, non prevede comunque il blocco definitivo dell’accesso.
Verizon prevede, invece, “riduzioni temporanee della velocità delle connessioni per due o tre giorni”, dopo che il cliente avrà ricevuto almeno 5 alert.
In caso di violazioni ripetute, Cablevision potrebbe quindi sospendere temporaneamente l’accesso per un determinato periodo.
Il Centro per l’informazione sui diritti d’autore, creato dall’industria musicale e cinematografica, parla di un sistema di ‘educazione’ più che di ‘punizione’, volto a dirigere gli utenti verso i sistemi di download legale, ma diverse associazioni sono già sul piede di guerra: per Corynne McSherry di Electronic Frontier Foundation, “è un sistema elaborato di sorveglianza”, privo di trasparenza.