L’ecosistema ICT italiano sta continuando a dare segnali positivi. Rispetto al 2016 l’economia digitale nazionale è cresciuta del 2,8% e il trend atteso vede un ulteriore passo in avanti nel il triennio 2017-2019: +2,3% a 67.6 miliardi di euro nel 2017; +2,6% a 69.4 miliardi di euro nel 2018; +2,9% a 71.4 miliardi di euro nel 2019.
Tra i cosiddetti “digital enabler”, tralasciando l’industria 4.0 e l’automazione, troviamo: big data, cloud, internet delle cose, web platform, cyber security e mobile. Individuati anche quelli per il futuro: realtà virtuale, realtà aumentata e intelligenza artificiale.
Rimanendo ai digital enabler di oggi, è la stessa Europa ad aver voluto puntare su tali strumenti per potenziare la ripresa in tutti i settori economici, favorire le economie più deboli (tra cui quelle del Mediterraneo), rendere le imprese più competitive sui mercati mondiali, ma soprattutto promuovere l’economia dei dati nei Paesi dell’Unione europea e costruire nuovi posti di lavoro.
Oggi circa il 35% delle imprese europee è coinvolto nella data economy, per un business complessivo che cresce del 40% l’anno. E proprio in questo settore la Commissione europea si è impegnata ad investire 2,5 miliardi di euro entro il 2020 in un progetto di partenariato pubblico-privato, con l’obiettivo di promuovere ricerca e innovazione in big data e open data in settori quali l’energia, la manifattura e la sanità.
Oggi la data economy in Italia è stimata valere intorno ai 4,6 miliardi di euro, secondo IDC e Open Evidence, circa l’8% del mercato UE. Le proiezioni più contenute danno tale mercato a 6,3 miliardi di euro per il 2020 (scenario baseline), mentre quelle più ottimistiche vedono una crescita a 9,6 miliardi di euro (scenario high growth).
Sono 87 mila le imprese italiane che lavorano con i dati e nel 2020 potrebbero essere tra 95.000 e 163.000 a seconda degli scenari appena descritti. Mezzo milione gli occupati nel settore e nello scenario migliore, seguendo il trend europeo (da 6 a 12 milioni), potrebbero raddoppiare nel 2020.
A livello europeo, il mercato della data economy l’anno scorso valeva 60 miliardi di euro e le stime calcolano che nel 2020 potrebbe raggiungere la cifra complessiva di 80 miliardi di euro, con una crescita di quasi il 35% in pochissimi anni.