Dalla smart manufacturing alle tecnologie per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico, fino alle nuove smart water technologies, ecco i temi al centro del nuovo Bando per il finanziamento di progetti di ricerca industriale tra Italia e India.
Un’iniziativa di rilievo per le imprese e i ricercatori dei due Paesi, promossa fin dal 2003 (entrata in vigore ufficialmente nel 2009), che vede insieme la Direzione Generale per la promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica italiana e il Dipartimento di Scienze e Tecnologia del Ministero di Scienza e Tecnologia del Governo dell’India, finalizzata a promuovere innovazione e partnership tecnologica.
Si tratta della prima pubblicazione di un avviso per la raccolta di progetti di ricerca industriale inerenti a materiali avanzati, industria intelligente, tecnologie per il patrimonio culturale e tecnologie per l’acqua (in particolare, potabilizzazione, purificazione, desalinizzazione, tecnologie per l’irrigazione e trattamento e gestione delle acque inquinate).
Il bando è stato aperto a fine giugno 2017 e sarà possibile parteciparvi fino al 31 ottobre 2017.
Come spiegato nella nota del Ministro degli Esteri:
- Il partner indiano che intende partecipare al bando deve essere una società con sede in India. Istituzioni accademiche, strutture di ricerca ospedaliere, istituti di ricerca sono incoraggiati a partecipare ai progetti come collaboratori:
- il partner italiano deve essere un’azienda che svolge attività di ricerca e sviluppo. Le aziende che non svolgano attività di ricerca e sviluppo diretta possono partecipare collaborando con un’entità non industriale (Università, centro di ricerca, ecc.). Le PMI che presenteranno progetti in collaborazione con un partner di ricerca, le imprese start-up innovative e gli incubatori certificati (come definito dall’art. 25 del DL italiana n. 179/2012) e le PMI innovative (come definito dall’art. 4 del DL Italiano 3/2015) saranno considerati in via prioritaria.
Secondo una ricerca Deloitte dell’anno scorso, il Govenro indiano sarebbe pronto ad investire 20 miliardi di euro nel 2020 per l’implementazione del progetto delle 100 smart cities in tutta la nazione. Davvero significative le opportunità di business per le aziende italiane dell’energia, dei trasporti e dell’ICT.
Rispetto al resto del mondo il mercato indiano dei robot, delle tecnologie 4.0, dell’automazione, è uno dei più giovani al mondo, con un ampio spazio di manovra per quelle imprese italiane che già da tempo si sono internazionalizzate in chiave manifattura digitale.