Standard mobili: Bruxelles chiude indagine sulle 5 maggiori telco Ue

di Alessandra Talarico |

La Ue afferma comunque che continuerà a vigilare sull’evoluzione dei processi di standardizzazione in questo settore.

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L’Antitrust europeo ha chiuso l’indagine preliminare avviata a marzo dello scorso anno sulla definizione degli standard relativi ai servizi mobili di nuova generazione.

Giusto un anno fa, la Ue aveva chiesto informazioni ai 5 principali operatori europei (Deutsche Telecom, France Télécom, Telefónica, Vodafone e Telecom Italia, membri del gruppo denominato ‘E5’) e all’associazione GSMA, per assicurarsi che il processo di standardizzazione non fosse utilizzato a scapito di altre società.

 

Tre le direttrici su cui si è mossa l’indagine dell’Antitrust, che ha riguardato le iniziative di standardizzazione volte a contrastare il declino dei ricavi delle attività tradizionali, quali le telefonate, e ad avvalersi dell’enorme crescita del traffico dati.

 

Il primo filone riguarda la collaborazione tra i 5 big nei settori della pubblicità mobile e delle piattaforme di pagamento.

Un secondo filone riguarda la reazione degli operatori ai servizi forniti dai provider OTT – che consumano tanta banda senza generare introiti per gli operatori.

Una terza linea d’indagine copre il modo in cui le reti telecom si connettono per la fornitura di servizi internet. Durante uno dei meeting E5, gli operatori hanno discusso infatti delle tariffe da applicare ai fornitori di contenuti come YouTube.

 

La Commissione consente la cooperazione su standard che siano equi, trasparenti e inclusivi, ma l’indagine voleva appurare fino a che punto anche altri operatori fossero ammessi e informati sul processo decisionale.

 

Annunciando la chiusura dell’indagine preliminare, la Commissione ha sottolineato che i lavori di standardizzazione precedentemente svolti dal gruppo ‘E5’ sono stati utilizzati anche dalla GSMA – che rappresenta gli operatori mobili a livello mondiale – e da altre associazioni, felicitandosi di questo processo ‘aperto’ in grado di massimizzare la partecipazione di tutti gli attori del mercato.

La Ue afferma comunque che continuerà a vigilare sull’evoluzione dei processi di standardizzazione in questo settore.

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