Il punto

‘Digital Single Market, obiettivo Ue finire entro l’anno’. Intervista a Fulvio Martusciello (PPE)

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Fulvio Martusciello (FI), eurodeputato del Gruppo PPE: ‘In Europa si va nella direzione di favorire i coinvestimenti fra operatori verticalmente integrati, che minimizzano l’intervento pubblico e favoriscano la concorrenza sulla fibra'.

E’ appena cominciato il semestre di presidenza estone del Consiglio d’Europa, si annuncia un autunno caldo per il Digital Single Market. L’ambizioso progetto della Commissione Ue vuole riformare, semplificandolo, il quadro regolatorio delle Tlc (con la nuova direttiva al vaglio dell’Europarlamento) e introdurre nuove regole più aperte per il libero flusso transfrontaliero dei dati, la portabilità del content digitale, la nuova direttiva ePrivacy in vista dell’entrata in vigore l’anno prossimo del nuovo regolamento europeo per la Privacy GDPR (General data Protection Regulation). Che clima si respira al Parlamento Ue sul digitale? Ne abbiamo parlato con Fulvio Martusciello (FI) eurodeputato del Gruppo PPE al Parlamento europeo. Martusciello è Presidente della Delegazione per i rapporti con Israele, Membro titolare in Commissione ECON e CONT, membro sostituto in ITRE.

 

Key4biz. Quali sono i prossimi dossier digitali al vaglio del Parlamento Ue?

Fulvio Martusciello. La creazione di un Codice europeo delle Comunicazioni è già di per sé un dossier storico che affronta tematiche così vaste alla base del settore digitale che è difficile immaginare altre iniziative legislative prima della fine dei lavori sul Codice stesso. La Commissione europea ha annunciato un’iniziativa sulle piattaforme online. Si tratta di una tematica molto sensibile ed importante perché gli attori di intermediazione online sono sempre più pervasivi nell’economia e nella vita di tutti i giorni dei cittadini europei.

Key4biz. C’è stato un rallentamento dei dossier digitali dopo l’uscita di scena del commissario Gunther Oettinger passato dall’Economia Digitale al Bilancio?

Fulvio Martusciello. Non parlerei di rallentamento a questo punto. Abbiamo atteso troppo a lungo le proposte della Commissione che sono ora sul tavolo ed il co-legislatore europeo (Parlamento europeo e Consiglio dei ministri UE ndr) sta ora lavorando con tutte le sue risorse per migliorare ed approvare le nuove norme. Stiamo procedendo molto velocemente e contiamo finire il lavoro entro quest’anno. La nuova Commissaria non attenderà molto a dare seguito con nuove iniziative.

Key4biz. La nomina di un nuovo commissario, la bulgara Marija Gabriel accanto a Andrus Ansip, indebolisce il progetto del Digital Single Market?

Fulvio Martusciello. Al contrario. La nuova Commissaria Marija Gabriel, che proviene dalla grande famiglia politica del Partito Popolare europeo, ha già dato prova della sua efficienza ed ha colpito il Parlamento per la sua preparazione e determinazione.

 

Key4biz. Al Parlamento Ue è in fase di discussione il progetto di direttiva che deve aggiornare il quadro regolamentare delle telco. E’ previsto un nuovo codice delle comunicazioni europeo, cosa ne pensa? C’è il rischio che vengano minate le prerogative delle autorità nazionali?

Fulvio Martusciello. Il rischio c’è ed è importante. In Commissione industria al Parlamento europeo stiamo lavorando intensamente per trovare il giusto equilibrio fra le esigenze di un mercato interno più integrato per favorire la crescita economica ed il rispetto delle prerogative delle Autorità nazionali che hanno il vantaggio di conoscere più da vicino i mercati al livello locale e di implementare politiche specifiche per stimolare la crescita sostenibile. Dall’Europa e dalla Commissione non devono provenire diktat irrispettosi delle specificità nazionali, ma devono venire gli strumenti regolamentari adeguati da mettere in mano alle Autorità nazionali indipendenti.

Key4biz. La diatriba in atto in Italia sulle gare Infratel per la banda ultralarga nelle aree bianche fra Governo e Open Fiber da una parte e Tim dall’altra potrebbe arrivare a Bruxelles?

Fulvio Martusciello. In parte è già arrivata a Bruxelles, al dipartimento della Commissione che controlla la concorrenza e l’uso adeguato degli aiuti di Stato. A livello politico sentiamo delle forti spinte e, dato lo schieramento del Governo italiano a favore di un modello economico su tutti gli altri, non mi sentirei di escludere che presto la questione possa avere delle ripercussioni nel dibattito sulle regole.

Key4biz. L’Europarlamento, nella sua proposta di aggiornamento del quadro regolamentare delle telco, spinge sulla deregulation per promuovere progetti di coinvestimento con gli ex incumbent. In Italia FlashFiber, joint venture fra Tim e Fastweb per la fibra, è sotto il faro dell’Antitrust. Cosa ne pensa?

Fulvio Martusciello. Appunto, non è l’Europarlamento a spingere per una deregulation, anzi, ma è vero che in Europa si va nella direzione che favorisce molto i coinvestimenti fra gli operatori verticalmente integrati, che minimizzano l’intervento di fondi pubblici, a patto che il risultato del coinvestimento sia maggiore concorrenza su reti in fibra ottica fino alla casa dell’utente. E’ certo che le proposte della Commissione europea tendono a favorire il coordinamento degli operatori in cambio di investimenti veloci in reti di qualità destinate a resistere a e a sostenere le evoluzioni tecnologiche future. In gioco c’è la competitività dell’Europa e soprattutto dell’Italia nell’economia mondiale.

Key4biz. La Commissione Ue spinge molto per la rapida realizzazione delle nuove reti 5G. Progetto troppo ambizioso?

Fulvio Martusciello. Proprio nel contesto di un’economia di servizi globalizzata, avere i mezzi per essere i primi a sviluppare le reti di comunicazione future non mi sembra ambizioso. Piuttosto direi che è il minimo necessario.

Key4biz. Le maggiori associazioni delle telco Ue (Etno e Gsma) chiedono a Bruxelles un cambio di passo sul Digital Single Market, meno lacci regolamentari e maggiori incentivi all’investimento in nuove reti. L’Europa è troppo timida su nuove reti, frequenze e 5G?

Fulvio Martusciello. Sicuramente è necessario semplificare e snellire, ma non credo che la regolamentazione pro-competitiva attualmente in vigore in Europa sia tale da disincentivare gli investimenti. Se vediamo le performance in termini di qualità, scelta, diffusione e prezzi, come misurati dall’OCSE e dalla stessa Commissione europea, vediamo che i paesi europei sono in testa alle classifiche mondiali, solo seconde ad alcune economie asiatiche come Singapore, Giappone e Corea del sud che sono difficilmente paragonabili.

Key4biz. Un emendamento al pacchetto digitale propone la possibilità da parte delle autorità nazionali di “imporre la separazione legale” della rete agli incumbent nazionali. Come andrà a finire il dibattito?

Fulvio Martusciello. Difficile prevedere come finirà il dibattito. Quello che è certo è che si tratterebbe di una misura molto invasiva e, dato che il dibattito attuale è incentrato sullo stimolo agli investimenti, non vedo come si possa conciliare la fiducia dei mercati con misure come queste, che limitano fortemente la libertà nelle scelte di modelli commerciali e industriali.

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