Nessun contatto tra automobile e presa di corrente, per ricaricare le batterie basta un un’infrastrutture wireless diffusa, nei parcheggi, nelle aree di sosta, davanti ad esercizi commerciali. E ancora, batterie di nuova generazione abbinate a supercondensatori.
Questo il cuore del nuovo progetto di ricerca sui trasporti green in ambito urbano dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) sulla mobilità a idrogeno e la ricarica induttiva, cioè senza l’utilizzo di cavi elettrici che collegano il mezzo di trasporto alla rete elettrica.
“A Vallelunga presenteremo un nostro dimostratore tecnologico a idrogeno e un’autovettura di serie, con ricarica contactless non omologata in Europa, da noi acquisita per valutarne le potenzialità – ha spiegato Giovanni Pede, Responsabile Laboratorio Sistemi e Tecnologie per la Mobilità e l’Accumulo dell’ENEA – Si tratta di possibili sviluppi delle auto “ad emissioni nulle”, volti a superare il problema della ridotta autonomia di questi mezzi. Nel caso dell’idrogeno, con l’uso di bombole ad alta pressione e nel caso delle batterie, con la ricarica di opportunità, durante le soste, nei parcheggi attrezzati”.
Urb-e 4.0
È una vettura sperimentale ibrida alimentata da un generatore fuel-cell e da batterie a litio abbinate a supercondensatori, si legge in una nota Enea, “in grado di combinare la flessibilità di una piattaforma laboratorio su 4 ruote alla capacità di testare soluzioni di controllo innovative per il powertrain”.
Adattabilità, spiegano i tecnici dell’Agenzia, “ulteriormente sfruttabile per sperimentare un sistema di ricarica wireless di tipo dinamico, in fase di sviluppo nell’ambito delle attività di Ricerca di Sistema Elettrico, che ha come punto di forza l’assenza di contatto diretto tra veicolo e rete elettrica”.
Un segmento di studi che offre la possibilità di innalzare i requisiti di sicurezza in ricarica e di facilitarne l’utilizzo quotidiano.
L’Urb-e 4.0 sarà esposto questo fine settimana (24-25 giugno) al polo ACI di Vallelunga in occasione del Roma Motor Show 2017.
Allo stand Enea, inoltre, sarà possibile scoprire il nuovo sistema di ricarica wireless statico di 3,7 kW, installato su un veicolo elettrico Nissan, attraverso una “piastra” ricevente alimentata da una bobina trasmittente appoggiata sul piano stradale.
PoliTo Charge While Driving
La frontiera della ricarica wireless di auto elettriche è stata appena scoperta e già emergono diversi progetti dedicati, tra cui il prototipo sviluppato dal Politecnico di Torino, “POLITO Charge While Driving”: sarà la strada sui cui viaggiamo a ricaricare i veicoli elettrici.
“Le auto potrebbero ricaricarsi mentre viaggiano su autostrade attrezzate con appositi sistemi che consentono la ricarica wireless delle batterie mentre il veicolo è in movimento”, si leggein una nota del Politecnico. “Non ci sarebbe, quindi, più la necessità di lunghe e frequenti soste e si arriverebbe a destinazione con le batterie anche più cariche di quando si è partiti, pronti pertanto a un utilizzo su strade secondarie, nelle quali il sistema non è installato”.
Il prototipo si basa su una tecnologia detta Inductive power trasfer (IPT), che funziona grazie alla trasmissione induttiva di energia elettrica tramite l’utilizzo di induttori risonanti, che funzionano grazie ad un principio molto simile a quello che ci permette di cucinare sulle piastre a induzione Tale tecnologia non richiede quindi alcun contatto elettrico, introducendo numerosi vantaggi in termini di sicurezza e semplicità di utilizzo, con una notevole riduzione delle necessità di manutenzione, ma soprattutto l’eliminazione di installazioni esterne come le colonnine di ricarica, che sono spesso soggette a incidenti o atti vandalici.
Tale soluzione non richiede che la ricarica avvenga con veicolo fermo durante le soste o, in modo prolungato, durante il parcheggio, ma in movimento. In questo caso si parla di dynamic IPT, ovvero l’utilizzo della stessa tecnologia durante la marcia del veicolo. L’unità base di un sistema IPT per applicazioni automotive è costituita da una bobina fissa, posta al di sotto del manto stradale, indicata come trasmettitore, e una bobina installata a bordo veicolo chiamata ricevitore.