Telecom Italia, debole rimbalzo in Borsa. Per Patuano e Bernabè nel 2012 stipendio ridotto

di Alessandra Talarico |

Ieri, tensione alta tra Marco Fossati (Findim) e Franco Bernabè, mentre il titolo toccava i minimi storici. Ridotti nel 2012 gli stipendi di Patuano e del presidente esecutivo. Marco Patuano: ‘Il nostro debito è pienamente sostenibile’

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Marco Patuano - Franco Bernabe'

Telecom Italia tenta il rimbalzo in Borsa dopo la chiusura negativa di ieri sulla scia del botta e risposta tra Marco Fossati (che attraverso Findim controlla il 4,9% del gruppo) e il presidente esecutivo Franco Bernabè in vista della prossima assemblea dei soci del 17 aprile.

Fossati, in aperta contestazione con il management della società, aveva richiesto di mettere all’ordine del giorno la riduzione dei consiglieri Telco (attualmente 12 sui 15 del Board) e di votare la fiducia ai vertici, oltre alla questione dell’armonizzazione della Golden share alle normative europee.

Il presidente esecutivo Franco Bernabè ha risposto che la questione non è di competenza deliberativa dell’assemblea ordinaria e straordinaria, pur riconoscendo l’importanza dei temi sollevati dal socio di minoranza e assicurando l’intenzione di portarli all’attenzione del consiglio.

Le tematiche sollevate da Fossati, ha detto Bernabè, “saranno portate all’attenzione del comitato di controllo come pure del cda per una discussione collegiale”.

 

Ma questa ‘apertura’ non è bastata a Fossati, che replicato “il presidente esecutivo, senza investire della questione il consiglio, avvalendosi di argomenti di carattere formalistico si sottrae al confronto e priva i soci del loro potere di indirizzo”.

 

Fossati, non lo ha mai nascosto, non è soddisfatto dell’attuale gestione della società, rea di aver contribuito con scelte poco lungimiranti alla penalizzazione del titolo da parte dei mercati. Penalizzazione legata a risultati che Fossati definisce ‘deludenti’, alla costante erosione delle quote di mercato e al ridimensionamento del dividendo.

 

Ieri, di fatto, il titolo ha toccato i minimi storici (ai livelli del 1997) perdendo il 2,93% a 54 centesimi. Oggi invece viaggia in terreno positivo (+1,37%), sulla scia delle dichiarazioni dell’ad Marco Patuano che in un’intervista a Il Messaggero ha sottolineato che il debito della società “è pienamente sostenibile, abbiamo liquidità per far fronte per oltre 24 mesi alle scadenze da rifinanziare”.

“E’ un momento in cui si verificano turbolenze molto forti per ragioni macroeconomiche di carattere globale e noi subiamo una volatilità ben più alta di quella compatibile con i nostri fondamentali” come tutte le aziende con un debito elevato, ha aggiunto.

 

In questo clima di tensione e dopo il raggiungimento, sempre ieri, di un accordo coi sindacati sugli esuberi (Leggi articolo Key4biz), oggi la notizia che gli stipendi dei manager della società nel 2012 sono stati ridotti: secondo i dati della relazione sulla remunerazione, Bernabè ha percepito complessivamente 2,96 mln, il 19% in meno rispetto ai 3,68 milioni del 2011. La sua remunerazione – composta per 1,9 milioni dal compenso fisso a cui si aggiungono 35mila euro per la partecipazione a comitati, 525mila euro di bonus (ridotti del 66%) e 490mila euro di benefici non monetari – è tornata praticamente ai livelli del 2010.

Ancora più consistente il decurtamento (28%) dello stipendio di Marco Patuano, pari nel 2012 a 1,32 milioni, di cui circa 1 milione di compenso fisso e 279 mila euro di bonus (ridotti del 51%) e 38 mila euro di benefici non monetari.

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