Dal 31 marzo 2018, secondo quanto stabilito un paio di anni fa dal Parlamento europeo, dovranno essere installati e attivi su tutti i nuovi modelli di auto e furgoni leggeri i dispositivi di chiamata d’emergenza (eCall), in grado di allertare automaticamente i servizi di soccorso in caso d’incidente stradale.
Nei tre anni successivi alla primavera 2018, sarà inoltre valutata l’eventuale estensione dell’eCall ad altre categorie di veicoli, come autobus, pullman o camion. Con l’obiettivo di accelerare l’entrata in funzione di questa tecnologia, in Italia prenderà via una sperimentazione su larga scala del servizio.
L’iniziativa è stata chiamata “Private eCall” e farà a tutti gli effetti da apripista al sistema eCall europeo. In questa sperimentazione saranno coinvolte tutte le aziende associate a Tsp Association, che in Confindustria Digitale riunisce i principali Telematics Service Providers italiani, tra cui Viasat, Vodafone Automotive, Europ Assistance Italia, Tim, Way, Lojack Italia, Multiprotexion e GeneraliCar.
Il numero dei veicoli, ad oggi gestiti in Italia dalle aziende associate, è di oltre 3 milioni, in costante crescita, grazie all’ampio diffondersi delle polizze auto telematiche dotate di scatola nera (black box). La sperimentazione nel nostro Paese è frutto di un accordo tra Tsp e Areu (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza).
Grazie alle black box, che sono dispositivi elettronici dotati di rilevatori GPS incorporati, in grado di registrare le dinamiche di movimento del veicolo, in caso di sinistro partirà immediatamente un segnale di allerta (è composto automaticamente il 112, il numero unico d’emergenza europeo) che sarà trasmesso alla centrale operativa del Telematics Service Provider.
Tale avviso, che si attiva da solo in caso di incidente, anche quando gli occupanti hanno perso conoscenza, genera un’immediata procedura per localizzare precisamente il veicolo, valutare la gravità dell’evento e inviare gli eventuali soccorsi necessari, in tempi più rapidi possibili.
Secondo le ultime stime presentate a marzo dalla Commissione europea, durante lo scorso anno hanno perso la vita a causa di incidenti automobilistici sulle strade europee 25.500 persone, il 2% in meno del 2015, con 135 mila feriti gravi. Il sistema eCall, nelle intenzioni dell’Ue, potrebbe ridurre la mortalità sulle strade di oltre il 10% l’anno.
Nel nostro Paese tale diminuzione è più netta, fino al 5% in meno. Se raffrontato al 2010, il dato italiano è ancora più confortante, con una riduzione dei decessi da incidente stradale del 21%.
La maggior parte degli incidenti nel 2016 è avvenuta sulle strade di campagna (55%), poi nelle aree urbane (37%) e solo l’8% sulle autostrade. Le vittime sono in maggioranza gli occupanti delle auto (46%), ma se sommati insieme pedoni (21%), ciclisti (8%) e motociclisti (14%)