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Dimissioni a catena ai vertici di Hewlett-Packard (HP). Lascia il presidente Ray Lane, temporaneamente sostituito dal consigliere Ralph Whitworth, e due membri del Cda John Hammergren e Kennedy Thompson.
Nel comunicato dell’azienda, Lane dichiara che da quando è entrato nel Consiglio di HP, da poco più di due anni, s’è sforzato di ‘far crescere l’azienda’ e ‘garantire la ripresa del gruppo e il successo futuro’.
Com’è noto, la società ha grosse difficoltà sul mercato e, al proprio interno, è in atto una vera e propria rivolta degli azionisti.
Lane paga, in particolare, il prezzo della disastrosa acquisizione di Autonomy, editore britannico di software pagato circa 10 miliardi di dollari nel 2011.
HP ha accusato Autonomy d’aver ‘manipolato’ il proprio bilancio per agevolare l’operazione d’acquisto e sulla vicenda sta anche indagando il Dipartimento americano di Giustizia.
La società informatica è in grosse difficoltà da tre anni a questa parte, per via della crisi che ha travolto il mercato dei notebook: la perdita di 6,85 miliardi di dollari riportata durante il quarto trimestre del 2012 (a fronte di un utile di 239 milioni dell’ultimo quarto del 2011) hanno contribuito al record negativo delle quotazioni che, nei primi 11 mesi dello scorso anno ha perso il 124% del proprio valore.
Per il primo trimestre dell’esercizio 2012-2013, presentato lo scorso marzo, HP ha registrato un utile netto in calo del 16% a 1,2 miliardi di dollari e un fatturato che perde il 6% a 28,4 miliardi, superando le attese degli analisti.
Dopo un 2012 veramente nero, il CEO Meg Whitman aveva recentemente dichiarato di cominciare a vedere i primi ‘miglioramenti’ dovuti alla riorganizzazione della società che ha comportato 29 milia licenziamenti.