Colmare i silenzi e superare le barriere che ci dividono. Questo il messaggio lanciato dal nuovo spot della Heineken che da più di 150 anni sostiene il valore dell’apertura, e che vuol fare riflettere sul fatto che il semplice atto di conversare intorno ad una birra possa aiutare a unire le persone.
Nasce da questa riflessione “Worlds Apart” il nuovo capitolo della campagna “Open Your World” che, attraverso un vero e proprio esperimento sociale, ha testato la capacità delle persone di andare oltre le differenze e i diversi punti di vista per trovare un territorio comune di dialogo, oltrepassando le barriere verso chi non è come noi.
“Worlds Apart”, diretto da Toby Dye, vuole essere un incoraggiamento all’apertura e al dialogo, come spesso accade con spontaneità, quando ci si siede davanti a una birra. D’altra parte, lo diceva spesso Freddy Heineken: “Succede sempre qualcosa di bello intorno a una birra”. Ed è così che allo stesso tavolo e a bere la stessa birra, si ritrovano a conversare una “femminista” con un uomo dalle idee diametralmente opposte ed ancora un attivista ambientale costretto a interagire con chi ritiene i cambiamenti climatici una “bufala”.
L’esperimento sociale condotto in Gran Bretagna ha come protagoniste alcune coppie di persone che pur non essendosi mai viste, in base a colloqui fatti prima di incontrarsi avevano già dichiarato le proprie posizioni riguardo a temi quali il cambiamento climatico, il femminismo, i diritti dei transgender e le fazioni politiche sostenute. Quando le coppie, sotto l’occhio della telecamera, vengono lasciate sole in una stanza vuota e vengono loro affidate mansioni da svolgere insieme, sono ignare del fatto di non andare d’accordo su nulla e così instaurano spesso un rapporto di complicità e simpatia.
Solo dopo alcuni minuti ai componenti della coppia vengono mostrati i video registrati precedentemente, nei quali entrambi rivelano le proprio opinioni, praticamente opposte. A quel punto viene chiesto loro se vogliono lasciare la stanza o se vogliono discutere dei loro pareri di fronte a una birra. Lo spot si conclude con la decisione dei protagonisti, di rimanere a conversare e “aprire la propria mente” alla diversità.
Sullo stesso filone ma con risultati diametralmente opposti allo spot dell’Heineken (che è stato particolarmente apprezzato), ad inizio aprile la multinazionale Pepsi ha proposto uno spot che proponeva come messaggio la “risoluzione dei conflitti” attraverso il gesto dalla modella ventunenne Kendall Jenner, nota al grande pubblico per la propria partecipazione ad un reality e per essere una delle ragazze più seguite su Instagram dagli americani.
Lo spot mostra una protesta che attraversa le strade di una città, come le tante che negli ultimi mesi e anni si sono susseguite sulle vie americane, e un plotone di poliziotti schierati immobili contro i manifestanti. Jenner è intenta a posare per un servizio fotografico, ma quando nota la marcia decide di lasciare il set, gettare la parrucca e unirsi alla protesta, che per essere più politicamente corretta presenta molte facce dai tratti non caucasici.
La ragazza prende poi una lattina di Pepsi e si fa strada tra la folla fino ad arrivare a uno dei poliziotti, al quale la porge. Lui la accetta e la sorseggia sorridente, di fronte all’esplosione di gioia e di sorrisi della folla dei manifestanti.
La pubblicità della bibita, lanciata martedì 4 aprile, è stata rimossa dal web dopo gli attacchi ricevuti sul web, perché ritenuta troppo strumentale. Tra i messaggi di critica quello della figlia di Martin Luther King, Bernice, che con un tweet ha ironicamente scritto “Se solo papà avesse conosciuto il potere della Pepsi…”, allegando una foto di suo padre fermato dalla polizia durante una marcia degli anni Sessanta.
Ciò che risulta comunque evidente è il fatto che le multinazionali stiano provando, in un periodo in cui le opinioni sembrano polarizzarsi senza un effettivo confronto, a parlare non solo dei propri prodotti, ma dei temi che interessano alle persone.