Fondi comunitari: per la Ue, il portale italiano ‘Open Coesione’ esempio di trasparenza e responsabilità

di Alessandra Talarico |

La Commissione ha presentato oggi la Relazione strategica sull'attuazione dei programmi della politica di coesione 2007-2013. Per la Ue l’Italia negli ultimi tempi ha fatto sforzi evidenti per migliorare l'uso e la gestione dei fondi.

Europa


Fabrizio Barca

Grazie ai fondi strutturali messi in campo dalla Ue – il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione – i cittadini e le imprese europee hanno potuto beneficiare dei frutti di investimenti che difficilmente sarebbero stati realizzati in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo.

È quanto emerge dalla “Relazione strategica” sull’attuazione dei programmi della politica di coesione 2007-2013 che riunisce le informazioni disponibili in provenienza dagli Stati membri (qui quello dell’Italia), nella maggior parte dei casi aggiornate fino alla fine del 2011.

A commento del rapporto, Shirin Wheeler – portavoce del Commissario Ue alle politiche regionali Johannes Hahn –ha affermato che, pur perdurando ancora ‘grandi sfide’, quale quella rappresentata dal forte ‘peso amministrativo’, l’Italia negli ultimi tempi ha fatto sforzi evidenti per migliorare l’utilizzo e la gestione dei fondi di coesione Ue, i quali – ha aggiunto – hanno permesso di “controbilanciare gli effetti della crisi”.

Wheeler ha fatto riferimento, in particolare, al portale ‘Open Coesione’, lanciato dal ministro Fabrizio Barca che, per la prima volta ha reso disponibili in Rete i dati nazionali sull’attuazione delle politiche di coesione.

Per Wheeler, quello di ‘Open Coesione’ è un “buon esempio” per l’Europa per la trasparenza sull’uso dei fondi. Una “iniziativa positiva per incrementare trasparenza e responsabilità” e che va proprio nella direzione in cui intende  muoversi Bruxelles per la prossima stagione di programmazione dei fondi 2014-2020.

 

Shirin Wheeler ha quindi aggiunto – come riferito dall’agenzia Ansa – che la Commissione ha accolto con favore alcune iniziative messe in atto dal nostro Paese, riferendosi, in particolare, “al ‘Piano d’azione per la coesione’ da 12 miliardi di euro messo in piedi in stretta collaborazione con Bruxelles e lanciato a fine 2011 con l’obiettivo di concentrare le risorse su occupazione, educazione, trasporti ferroviari, agenda digitale e cure per anziani e bambini”.

 

Nella sua relazione, la Ue sottolinea che grazie ai fondi strutturali “altri 1,9 milioni di cittadini hanno ora accesso alla banda larga; altri 2,6 milioni di cittadini sono allacciati alle condutture dell’acqua potabile, altri 5,7 milioni usufruiscono di progetti per il trattamento delle acque reflue; vi sono 460 km di strade della rete transeuropea di trasporto e 334 km di binari della stessa rete; e 2,4 milioni di persone assistite dal Fondo sociale europeo hanno trovato un nuovo posto di lavoro”.

 

Grazie al sostegno della politica di coesione, inoltre, hanno ricevuto investimenti 53.240 progetti di Ricerca e sviluppo tecnologico e 16.000 progetti imprese-ricerca e 53.160 start-up hanno ricevuto un sostegno.

 

Johannes Hahn ha sottolineato che “…la politica di coesione ha dimostrato di essere capace di grande flessibilità reagendo alla crisi e adattandosi ai bisogni via via diversi dei cittadini e delle loro collettività” ma, ha aggiunto, “gli Stati membri devono intensificare gli sforzi per far uso delle risorse Ue. Nella prospettiva del prossimo periodo di programmazione ci attendiamo che gli Stati membri e le regioni concentrino la loro politica ancor di più sui risultati e sulle priorità che promettono di avere il maggior impatto”.

 

Relazioni annuali d’attuazione per i 27 Stati membri

Per ulteriori informazioni sulla politica di coesione europea

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