In dirittura d’arrivo il lavoro istruttorio dell’Agcom sul contemporaneo controllo di Tim da parte di Vivendi e la partecipazione del gruppo francese a quasi il 30% in Mediaset. Secondo l’Ansa, il Consiglio di ieri dell’Agcom ha discusso la questione e ha aggiornato a una seduta convocata per il 18 aprile prossimo il proseguimento del dibattito per raggiungere una decisione sul dossier.
Al momento sul sito dell’Autorità non compare ancora l’ordine del giorno né la data del prossimo consiglio, ma secondo quanto riportato anche da Reuters il 18 aprile potrebbe essere la data risolutiva per la decisione dell’Agcom, che ha aperto un’indagine il 21 dicembre scorso su segnalazione di Mediaset in seguito alla scalata ‘ostile’ che ha portato Vivendi al 29,9% dei diritti di voto nel gruppo televisivo dopo aver speso un miliardo di euro.
Il punto da dirimere è se Vivendi, che controlla già il 24% in Tim, possa mantenere una quota superiore al 10% in Mediaset, superando i limiti fissati dal Tusmar che ha recepito la Legge Gasparri.
L’istruttoria dell’Autorità è volta a verificare la presunta violazione da parte del gruppo francese delle norme sulla concentrazione tra tlc e media previste dall’articolo 43 del Testo unico sul sistema radiotelevisivo.
In base alle norme uno stesso soggetto, anche attraverso controllate o collegate, non puo’ realizzare ricavi superiori al 40% nel mercato italiano delle comunicazioni elettroniche (come sarebbe il caso di Telecom) e contemporaneamente detenere oltre il 10% dei ricavi nel Sistema Integrato delle comunicazioni (come e’ il caso di Mediaset stando all’ultimo Sic del 2015).
Se, com’è presumibile vista anche la levata di scudi della politica contro la scalata di Bollorè, l’Agcom darà ragione a Mediaset, Vivendi potrebbe essere costretta a cedere quote.
Secondo il Sole 24 Ore, una possibile delibera Agcom che mettesse in dubbio la legittimità di superare il 10% potrebbe, probabilmente, farla valere Mediaset alla prossima assemblea di bilancio, in programma per fine giugno. All’assemblea, inoltre, si potrebbe anche proporre il voto maggiorato; cosa che, tra due anni, consegnerebbe il controllo assoluto a Fininvest.
La soluzione della querelle fra Vivendi e Mediaset è strettamente intrecciata con il futuro di Tim e con l’ipotesi di scorporo della rete alla luce del dibattito che ha ripreso quota sulla separazione proprietaria tornato alla ribalta in questi giorni.