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Cybersecurity, 5 modi per difendere i propri dati e il denaro (Quiz online)

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La maggior parte degli internauti non sa difendere sul web i dati personali e perde soldi a causa del phishing e delle frodi online. Il dato emerge da un sondaggio del Pew Research Center che ha somministrato un test sulla cybersecurity agli americani: solo l’1% ha dato tutte le risposte corrette. Partecipa al quiz per testare la tua conoscenza in sicurezza informatica.

“Cosa sa la gente della cybersecurity”, questo è il titolo della ricerca condotta negli Stati Uniti dal Pew Research Center, che ha somministrato dieci domande sulla sicurezza informatica a un campione di 1.055 utenti di Internet, suddiviso in due target: 18-49 e 50-65 anni. Il risultato? In linea generale è emersa una grave carenza di conoscenza del tema, in sostanza la maggior parte degli internauti è vulnerabile sul web agli attacchi informatici con il rischio di essere vittima di frodi online, furti d’identità e hacking.

Quanto ne sai di cybersecurity? Partecipa al test (10 domande)

 

Distinguere un sito malevolo da uno sicuro, evitare il phishing, sapere che i dati possono essere hackerati non solo dagli hacker ma anche da un gruppo di computer interconnessi (Botnet), utilizzare le password con l’autentificazione a due passaggi, come navigare sul web senza lasciare traccia dei siti visitati, quando si utilizza un Wi-Fi pubblico meglio non effettuare operazioni finanziare: questi sono alcuni dei temi oggetto del quiz online messo a punto dal Pew Research Center: (clicca qui per partecipare al test e scoprire la tua conoscenza di cybersecurity.)

Qui approfondiamo 5 trucchi per difendere i propri dati e denaro su Internet.

Come riconoscere un sito sicuro: la “S” che fa la differenza

Quando volete accedere al sito della vostra banca per effettuare un’operazione finanziaria o semplicemente per vedere i movimenti sul conto corrente alzate lo sguardo sulla url del sito. Se inizia con “Https” allora è sicuro, significa che la connessione a quel sito web è crittografata e protetta da un certificato digitale, quindi nessuno, dall’esterno, può vedere cosa sto facendo in quel sito e nessuno può intercettare i dati scambiati come nomi, password o numeri di carte di credito. Viceversa se il nome del sito è preceduto da “Http” (senza s) allora meglio squagliarsela subito. Chiudete subito la finestra!

 

Digitare una password sicura una sola volta non basta

 

Per evitare che estranei entrino nella vostra banca online, nella posta elettronica e nei profili dei social network basta attivare la password con l’autentificazione da confermare attraverso un codice che ti arriva via sms. Il codice OTP (One Time Password) cambia a ogni accesso e dopo il primo utilizzo non è più valido. In sostanza si tratta di un’autentificazione a due passaggi: vero, fa perdere alcuni secondi di tempo, ma almeno la privacy è salva.

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Quando si “scrocca” il Wi-Fi no home banking

 

Tutti noi proviamo gioia quando ci connettiamo a Internet attraverso un Wi-Fi pubblico, però essendo tale è consigliato fortemente non effettuare operazioni finanziarie perché la connessione non è protetta. Quindi attività di social networking sì, home banking no.

Come avere una rete privata e sicura

Per avere una rete sicura allora bisogna affidarsi alla Virtual Private Network (VPN): ossia a una rete privata che sfrutta una Rete pubblica – ovvero Internet – per permettere ai computer connessi di comunicare tra loro come se fossero tutti fisicamente collegati allo stesso router. Il termine virtuale si riferisce al fatto che i computer non sono effettivamente collegati tra loro come accade in una LAN (Local Area Network) o in una rete aziendale dedicata, ma sfrutta un’altra infrastruttura fisica, sulla quale viene creato il cosiddetto tunnel VPN. L’obiettivo? Proteggere i dati scambiati e garantire i livelli di sicurezza informatica attraverso una connessione remota.

Ecco l’infografica che spiega bene la Virtual Private Network:

Non abboccare come un pesce

 Phishing

E’ definita phishing la truffa informatica che viene effettuata con email ingannevoli, che apparentemente sembrano inviate da istituti finanziari (banca, Poste italiane, ecc…) e/o da conoscenti che chiedono un aiuto economico perché in grave difficoltà. In realtà sono esche per far abboccare l’utente come un pesce. Il consiglio è non aprire mai queste email e spostarle subito nel cestino.

Siamo sicuri che con questi 5 accorgimenti la vostra navigazione sul web sarà più sicura.

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