Tanti piccoli hub ferroviari in cui innovazione tecnologica, facilità di accesso, alti livelli di sicurezza e qualità dei servizi caratterizzeranno il transito di cittadini e passeggeri in quelle che in fin dei conti dovrebbero essere delle piccole smart city all’interno del tessuto urbano.
Si tratta del progetto “Easy and Smart Station”, illustrato nei giorni scorsi alla Federazione delle imprese elettrotecniche ed elettroniche (Anie) che operano in Italia dall’Amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), Maurizio Gentile, per circa 620 stazioni italiane che accolgono ogni giorno quasi il 90% dei viaggiatori che utilizzano il treno.
Promuovendo un alto livello di sostenibilità ambientale e sociale, sostiene Rfi, “le stazioni possono realisticamente diventare veri e propri embrioni di smart cities all’interno delle nostre città”, grazie a quella che è stata annunciata come “una vasta operazione di upgrade tecnologico e prestazionale della rete”.
Le tecnologie ANIE che possono efficacemente innestarsi sul Piano Industriale 2017-2026 di RFI sono molteplici: dalla produzione di energia, tradizionale e rinnovabile, alla sua trasmissione e distribuzione, dall’automazione all’illuminazione, ai cavi, alla sicurezza, all’impiantistica, ai contractors, alla componentistica diffusa.
Durante l’incontro, infine, sono stati evidenziati gli investimenti fatti nel settore del segnalamento ferroviario, in particolare l’installazione su tutta la rete gestita da RFI del sistema SCMT (Sistema di Controllo Marcia Treno), che ha portato all’azzeramento delle collisioni tra treni, diventando un’eccellenza fra i Gestori ferroviari europei.
Per il futuro gli investimenti saranno focalizzati in particolare sull’implementazione del sistema ERTMS (European Rail Traffic Management System) sulle linee che fanno parte dei Core Corridors TEN-T (Trans-European Networks – Transport) individuati dall’Unione Europea.