VINTI
La circolare di qualche giorno fa del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) diretta a tutte le scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, ha illustrato quelle che sono le prime indicazioni relative ai prossimi esami di maturità, che avranno inizio come al solito a giugno.
Al suo interno si davano le disposizioni operative preliminari per la procedura informatizzata da parte delle segreterie scolastiche e delle commissioni d’esame, nonché si ribadiva la conferma del divieto per gli studenti di portare con sé qualsivoglia dispositivo mobile e portatile per la connessione alla rete: smartphone, tablet, netwook, ultrabook.
Una scelta che comporta maggiori controlli, quindi più personale, e allo stesso tempo l’istallazione di metal detector fissi e mobili per ispezionare i candidati. Il costo di tali apparecchiature potrebbe anche raggiungere i 2 milioni di euro, stando a quanto riportato da un’indagine di Skuola.net.
Sono circa 23 mila le quinte classi alle superiori, in Italia, e il costo di questi dispostivi di controllo si aggira attorno ai 20 euro. Un spesa che lo Stato non può sostenere, visti i tempi troppo ridotti per lanciare una gara pubblica, e che sicuramente andrà a pesare sul singolo istituto scolastico, quindi sulle famiglie.
Come uscirne in maniera decorosa? La soluzione la propone sempre Skuola.net, che da due anni ha un ‘gentlemen agreement‘ con la Polizia delle Comunicazioni, con la pubblicazione delle soluzioni sui siti specializzati per studenti solo dopo il tempo minimo di consegna delle prove. In tal modo, chi ha concluso la prova nei tempi minimi previsti può tranquillamente andare a vedere i risultati online senza violare alcuna disposizione normativa.