Italia
Cresce, anche se lentamente, l’utilizzo delle nuove tecnologie volte a ridurre i costi della Pubblica amministrazione, come il ricorso al VoIP e all’eProcurement (+7 punti percentuali), l’Open Source (+6 punti), l’eLearning (+5 punti); tuttavia permangono differenze sostanziali tra enti di diversa ampiezza demografica.
Lo rileva l’Istat, che fa il punto sulle dotazioni ICT delle amministrazioni pubbliche, mentre secondo Consip, il ricorso all’insieme degli strumenti di eProcurement – ossia l’acquisto di beni e servizi online – ha consentito di ‘presidiare’ una spesa complessiva della PA di 30,1 miliardi di euro, mettendo a disposizione delle amministrazioni, attraverso acquisti ‘diretti’ con Consip o attraverso l’effetto benchmark dei prezzi Consip, un’opportunità di risparmio complessiva di 4,6 miliardi di euro.
Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, nel 2012 gran parte delle amministrazioni locali più grandi risultano dotate di uno specifico ufficio dedicato all’ICT: 21 Regioni e Province Autonome su 22 e 80 su 100 Comuni con più di 60.000 abitanti contro 6 Comuni ogni 100 tra quelli fino a 5000 abitanti.
In sette amministrazioni su 10 le funzioni ICT vengono gestite da personale interno mentre circa nove su 10 ricorrono a fornitori privati.
“Le dotazioni tecnologiche ‘di base’ sono alla portata di tutti gli enti locali ma i divari dimensionali e organizzativi hanno effetti sull’adozione di tecnologie più sofisticate come quelle mobili: 70 Comuni su 100 tra quelli più grandi e appena otto su 100 di quelli più piccoli utilizzano dispositivi mobili (tablet, smartphone, netbook, ecc.). Tuttavia, in termini di penetrazione delle suddette tecnologie, le differenze si riducono rispettivamente a 4 dipendenti e a 2 dipendenti che utilizzano dispositivi mobili su 100”, spiega l’Istat che rileva, infine, come la spesa per l’ICT sostenuta dalle amministrazioni locali è stata pari a circa lo 0,7% delle spese totali e che da essa deriva una spesa ICT per abitante pari a 28 euro.
Oggi è stata presentata anche il Rapporto Annuale di Consip, la società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze che si occupa di acquisti pubblici e di innovazione tecnologica.
L’Amministratore Delegato, Domenico Casalino, ha sottolineato che nel 2012 Consip ha generato, nei suoi diversi rami di attività, un valore per la Pubblica Amministrazione di 6,15 miliardi di euro.
La stima, elaborata per Consip da un raggruppamento di società internazionali di esperti, prende in considerazione non solo la riduzione ottenuta sui prezzi di beni e servizi ma anche altri tipi di risparmio: quelli di processo (legati alla semplificazione delle procedure, alla riduzione dei tempi, all’abbattimento del contenzioso), quelli da dematerializzazione (grazie all’utilizzo delle tecnologie informatiche), quelli ambientali. Nel complesso tali ulteriori voci di risparmio sfiorano gli 1,6 miliardi di euro.
Nel corso dell’anno, ha spiegato casalino, sono state bandite gare su convenzioni e appalti specifici per un valore complessivo di 6,1 miliardi di euro, mentre le amministrazioni hanno effettuato acquisti sui vari strumenti messi a disposizione da Consip per 3,4 miliardi di euro, per un totale di 178.000 transazioni gestite dalla piattaforma elettronica. (A.T.)