Il test

Crowd4Fund. ‘Con UniCoop la GDO sperimenta il crowdfunding solidale’. Intervista a Claudio Vanni (Unicoop Firenze)

di Fabio Allegreni |

E’ la prima volta che un retailer della GDO affianca in modo organico e innovativo un’iniziativa di crowdfunding per sostenere micro progetti sul territorio.

Crowd4Fund è una rubrica in collaborazione con Crowdfunding Buzz e a cura di Fabio Allegreni. Novità e approfondimenti sul Crowdfunding nelle sue diverse forme. Il focus principale è sull’Italia, senza dimenticare i trend internazionali più significativi. Clicca qui per leggere tutti i contributi.

Una fondazione toscana, “Il Cuore Si Scioglie”, ha lanciato nei giorni scorsi un’iniziativa per facilitare la raccolta fondi alle piccole realtà associative della Toscana. Le campagne di donation crowdfunding di 20 progetti selezionati vengono presentate sulla piattaforma Eppela e, al raggiungimento della metà della cifra prefissata, la Fondazione contribuirà con l’altra metà del budget.

Un sostegno importante all’iniziativa viene anche dalla catena di supermercati UniCoop Firenze, che organizzerà iniziative di promozione dei progetti sul territorio, anche attraverso i propri punti vendita.

Si tratta della prima volta che un retailer della GDO affianca in modo organico e innovativo un’iniziativa di crowdfunding, segnando così un avvicinamento tra due mondi apparentemente lontani e utilizzando il crowdfunding anche in chiave marketing e comunicazione.

Per capire se si tratta di un’iniziativa estemporanea o se esiste una prospettiva strategica, abbiamo intervistato Claudio Vanni, responsabile Relazioni esterne di Unicoop Firenze.

Fabio Allegreni. Il vostro coinvolgimento nel crowdfunding parte già negli scorsi anni in cui, di fatto, avete supportato una campagna offline, relativa al restauro del Battistero di San Giovanni a Firenze, mettendo a disposizione i punti vendita UniCoop come punti di raccolta. Quindi, già così, avete cominciato ad entrare in un’ottica di sostegno alla comunità diversa da quella tradizionale. Quest’ultima iniziativa ci sembra un ulteriore passo avanti. E’ così?

 

Claudio Vanni. Con questa iniziativa cerchiamo di sostenere i piccoli progetti territoriali attraverso una fondazione onlus che si occupa di solidarietà. Abbiamo sempre sostenuto le grandi campagne che accompagnano i grandi temi, ma quello che ci viene chiesto dal territorio è, invece, la capacità di sostenere micro progetti territoriali che sviluppino la cultura della solidarietà presso comunità che sentono più vicino il progetto.

 

Fabio Allegreni. Come vi siete mossi operativamente? Perché il crowdfunding?

 

Claudio Vanni. Avevamo difficoltà a fare la selezione dei progetti e, grazie ad Eppela, abbiamo capito che il crowdfunding ci aiuta. Perché i progetti che selezioniamo sulla base dei criteri definiti nel bando, per essere finanziati hanno bisogno di un consenso territoriale. Se, infatti, i progetti non raccolgono la metà dell’importo che hanno definito come obiettivo, la Fondazione non mette l’altra metà. Quindi il crowdfunding diventa uno strumento di validazione delle iniziative, uno strumento estremamente “democratico”.

La nostra idea è dunque selezionare i progetti, metterli in rete e, grazie ad Eppela che si occupa della formazione, insegnare alle associazioni come si imposta una campagna di crowdfunding. Infine, osserviamo in rete come si sviluppa la partecipazione ai progetti. In questo processo noi come UniCoop siamo sempre di supporto con l’off line.

Fabio Allegreni. Ecco, qual è in particolare il ruolo di Unicoop Firenze in questo progetto?

 

Claudio Vanni. Come abbiamo fatto per la raccolta fondi a favore del Battistero, mettiamo a disposizione delle associazioni un corpo sociale molto attivo territorialmente, i nostri punti vendita come luogo di comunicazione e l’organizzazione di diversi tipi di iniziative.

Per esempio, se organizziamo una cena a sostegno di un’associazione, mettiamo a diposizione un computer con il quale viene consentito all’ospite di versare la donazione direttamente sulla piattaforma di crowdfunding, anziché sotto forma di pagamento della cena. Inoltre, organizziamo e promuoviamo giornate in cui le associazioni possono venire nei nostri punti vendita a presentarsi al grande pubblico.

Fabio Allegreni. Unicoop Firenze ha anche stanziato un budget per donare direttamente fondi a favore dei progetti o invece il ruolo è principalmente quello di supporto alla comunicazione?

Claudio Vanni. In realtà contribuiamo con un budget che abbiamo stanziato, ma indirettamente. Faccio un esempio. Sipario, un’associazione fiorentina che assiste i disabili, ha lanciato un’iniziativa in cui uno chef stellato Michelin, Marco Stabile, organizza un pranzo la domenica nella sede dell’associazione, che ha un ristorante, a €50 a testa. Lo chef insieme ai ragazzi disabili cucina e noi per far arrivare tutto il ricavato all’Associazione forniamo loro le materie prime. Lo chef, quindi, mette gratuitamente a disposizione la sua prestazione, noi mettiamo i prodotti e così tutto il ricavato dell’iniziativa rimane interamente all’Associazione. Per di più, questo è un elemento di trasparenza per i donatori perché sanno che ogni euro dei 50 spesi partecipando a quel pranzo vanno tutti interamente all’Associazione.

Fabio Allegreni. Quali ulteriori passi avanti, se li avete previsti, può fare UniCoop relativamente al crowdfunding?

Claudio Vanni. Vogliamo capire come questo strumento possa essere anche coniugato al business, e, comunque, tenendo sempre presente la nostra vocazione alla solidarietà. Inoltre, vogliamo anche contribuire con la nostra azione a renderne più semplice l’utilizzo e quindi stiamo lavorando con Eppela per trovare soluzioni che facilitino ulteriormente i versamenti.

Fabio Allegreni. Avete già in mente modalità per coniugare il vostro approccio al crowdfunding e alla solidarietà con il business?

Claudio Vanni. Rispondo con un esempio. Dynamo Camp è un campo di Terapia Ricreativa, primo in Italia, appositamente strutturato per ospitare gratuitamente per periodi di vacanza e svago bambini e ragazzi malati, in terapia o nel periodo di post ospedalizzazione.

Per finanziare l’attività, la fondazione ha costituito un’impresa sociale, Dynamo Academy, che, tra l’altro, ha creato una linea di prodotti food che noi vendiamo nei nostri punti vendita. Da questa attività, l’anno scorso abbiamo ricavato 10-12 mila euro di utili che riversiamo completamente all’associazione.

 

Fabio Allegreni. Ci sembra un’idea estremamente valida e innovativa. In questo modo vincono tutti: l’associazione che si finanzia, il vostro cliente che acquista facendo una donazione mirata e Unicoop che rafforza il suo rapporto con il territorio, incentivando anche il traffico sul punto vendita.

Claudio Vanni. E’ così. La nostra idea, che è attualmente in fase di elaborazione, è di fare in modo che imprese come Dynamo Academy, predispongano un progetto di solidarietà importante, che necessiti per esempio di 50 mila euro. Il progetto verrebbe presentato sulla piattaforma di crowdfunding e Unicoop Firenze promuoverebbe i prodotti sui propri punti vendita, riversando di volta in volta sulla piattaforma l’utile commerciale generato dalla loro vendita. La componente emozionale sarebbe molto forte: il cliente saprebbe che i soldi spesi per acquistare questo tipo di prodotti sarebbero direttamente devoluti alla campagna di crowdfunding per finanziare l’iniziativa.

Chi è interessato a sostenere il progetto lo potrebbe dunque fare sia donando direttamente sulla piattaforma di crowdfunding che acquistando i prodotti sui punti vendita di Unicoop Firenze.

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