Pedalare per generare energia elettrica. Un’idea molto utile, ma certo non originale di per sé. Lo fanno le dinamo per biciclette, lo prevede la cyclette inventata dall’imprenditore americano di origine indiana Manoj Bhargava per dare energia elettrica alla casa, lo abbiamo visto in un inquietante episodio della popolare serie tv “Black Mirror”, in cui gli esseri umani pedalavano tutto il giorno per dare energia al mondo iperconnesso e high-tech in cui vivevano.
Un modo sicuramente pulito di provvedere al fabbisogno di elettricità e allo stesso tempo utile al benessere del fisico. Nel 2011 l’americana Windstream presentava al pubblico un altro interessante progetto per sfruttare l’energia generata dalla nostra forza muscolare e, pedalando, ottenere facilmente 80 watt.
A fine novembre lo studio d’architettura torinese Carlo Ratti Associati (Cra), in collaborazione con Technogym, Terreform ONE e URBEM, ha ideato una nuova applicazione per l’energy cycling, presentando il progetto “Paris Navigating Gym”, pensato appositamente per Parigi e il suo fiume, la Senna, ma utilizzabile su qualsiasi medio-grande corso d’acqua (magari a Roma sul Tevere, o Torino sul Po).
Si tratta di una vera e propria “palestra galleggiante”: un battello lungo 20 metri, completamente chiuso e dotato di ampie vetrate (d’estate il tetto si apre), con all’interno tutte le attrezzature sportive necessarie a tenere in allenamento il nostro fisico.
Ogni viaggio può ospitare fino a 45 sportivi intenti ad andare in bicicletta, a fare spinning, cyclette, tapis roulant e molto altro. Utilizzando tali attrezzi, quindi mettendoci la nostra forza muscolare, si genera tanta energia elettrica che muove il battello, lo illumina, dà elettricità per tutti i dispositivi elettronici di cui dispone e lo fa in maniera sostenibile, perché è energia pulita.
Un modo simpatico ed intelligente di far passare del tempo sul fiume a chi ha deciso di fare attività sportiva in modo nuovo: gustandosi i meravigliosi paesaggi di Parigi (invece di rimanere chiusi nelle solite palestre cittadine) e facendo del bene, oltre che al proprio fisico, anche all’ambiente.
Un progetto che non si esaurisce sul fiume, ma che potrebbe essere riadattato in qualsiasi altro luogo della città, nelle tradizionali palestre sotterranee o all’aperto, abilitate a generare energia pulita e magari, quando la tecnologia sarà matura, per immagazzinare energia elettrica pulita.
Sulle vetrate del battello sono inoltre visibili dei touch screen trasparenti che mostrano il contributo che stiamo dando in movimento alla generazione di energia pulita, quanta CO2 evitiamo di emettere e la salute del fiume stesso, perché l’imbarcazione è dotata di sensori ambientali che rilevano in tempo reale la presenza di agenti inquinanti e la temperatura dell’acqua.