Android: la Ue indaga su presunte pratiche anticoncorrenziali

di Alessandra Talarico |

L’indagine, nelle fasi preliminari, non implica l’apertura di un’inchiesta formale. Inviato un questionario con 82 domande a produttori di smartphone e operatori mobili per capire se Google abbia aiutato la diffusione di Android con metodi anti competivi.

Unione Europea


Joaquin Almunia

La Commissione europea, dando seguito alla denuncia formale presentata ad aprile da Fairsearch Europe, un gruppo che conta tra i suoi membri Expedia, Microsoft, Nokia, Oracle e TripAdvisor, ha inviato un questionario di 23 pagine ai produttori di cellulari e agli operatori per raccogliere informazioni volte a comprendere se Google abbia supportato la diffusione del sistema operativo mobile Android utilizzando metodi anti-competitivi.

Nel questionario sono contenute 82 domande che mirano ad appurare se, come sostengono i concorrenti, Google utilizzi Android “come un ‘cavallo di Troia’ per monopolizzare il mercato mobile, dare un illecito vantaggio competitivo alle proprie app e rafforzare il controllo sui dati degli utenti”.

Secondo la denuncia presentata ad aprile, Google utilizzerebbe infatti un metodo di distribuzione ‘predatorio’, offrendo il sistema operativo ‘sotto-costo’ e rendendo difficile ai competitor il recupero dei loro investimenti.

I competitor denunciano quindi che i produttori di smartphone che vogliono includere nei propri dispositivi le app Google più gettonate, come Maps, YouTube o Play, devono precaricare nel dispositivo una suite completa di servizi mobili targati Mountain View e dare loro un posizionamento di primo piano: questo, dicono,  pone loro in condizione di svantaggio e Android nella posizione di controllare i dati della maggioranza degli utenti mobili.

E ancora, Google chiederebbe agli operatori di cancellare e/o rimandare il lancio di smartphone basati su sistemi operativi concorrenti.

 

Android, secondo gli ultimi dati Gartner, è presente in 156 milioni di smartphone, pari al 75% del mercato globale, dal 57% dello scorso anno. eMarketer stima quindi che Google controlla il 56% del mercato globale della pubblicità mobile.

 

Google, dal canto suo, sostiene le proprie pratiche commerciali: “Android è una piattaforma aperta che favorisce la concorrenza. Produttori, operatori e consumatori possono scegliere come usare Android e quali app vogliono usare”.

 

Sul dossier Android la Ue sta ancora indagando ma questo non implica l’apertura di un’inchiesta formale.

Entro l’estate, invece, la Commissione dovrà decidere su un altro dossier, legato alle presunte pratiche abusive di Google sul mercato della ricerca online.

Il Commissario Ue responsabile per la concorrenza, Joaquin Almunia, ha precisato che l’esecutivo si esprimerà dopo aver esaminato le osservazioni che arriveranno dalle aziende concorrenti nell’ambito della consultazione pubblica avviata ad aprile (Leggi articolo Key4biz).

“Dopo aver analizzato le risposte ricevute, chiederemo probabilmente a Google di migliorare le sue proposte, sicuro al 100%”, ha affermato Almunia.

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