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I colossi della telefonia americana sono a caccia d’affari al di fuori dei confini nazionali: mentre il governo di Madrid smentisce di aver bloccato un’offerta di AT&T su Telefonica per ragioni strategiche, si apprende che anche Verizon starebbe studiando nuove acquisizioni, non in Europa, stavolta, ma in Canada.
Ieri, il titolo di Telefonica ha chiuso in crescita del 2,39% trascinando tutto il settore europeo (Telecom Italia ha chiuso a +2,69%) in seguito a una notizia riportata dal quotidiano ‘El Mundo’, secondo cui AT&T avrebbe messo sul piatto 70 miliardi di euro per rilevare Telefonica. L’offerta – che prevedeva un premio del 30% sul valore delle azioni e l’assunzione di 52 miliardi di debito della società telefonica spagnola – sempre secondo il quotidiano sarebbe stata respinta dal governo di Mariano Rajoy, che però oggi smentisce il suo intervento.
“Il Governo non ha incitato, né approvato né stoppato alcun tipo di operazione” ha assicurato il ministro dell’Economia e Finanze, Luis de Guindos, mentre Telefonica già ieri aveva spiegato di “…non essere oggetto di approccio né di interesse scritto o verbale di chiunque”.
Nel mirino di Verizon Communications – che negli Usa insieme a Vodafone controlla Verizon Wireless, il primo operatore mobile nazionale – ci sarebbe Wind Mobile, uno degli operatori più piccoli sul mercato canadese, con circa 600 mila clienti.
Wind Mobile, insieme a Mobilicity e Public Mobile, ha fatto il suo ingresso sul mercato mobile canadese nel 2008, quando il governo mise all’asta nuove porzioni di spettro per stimolare la concorrenza. Ma le tre società non sono riuscite in realtà a scalfire la forza di mercato dei tre incumbent Bell Canada, Rogers Communications e Telus, che insieme controllano il 90% del mercato.
E così, mentre Public Mobile è stata comperata da Thomvest Seed Capital e Cartesian Capital, il governo ha bloccato l’acquisizione di Mobilicity da parte di Telus per 373 milioni di dollari per evitare che un incumbent venisse in possesso di altro spettro.
Verizon ha quindi avviato trattative con gli investitori di Wind Mobile, inclusi i russi di Vimpelcom che avevano tentato di ottenere il controllo totale del gruppo ma sono stati anch’essi bloccati dal governo per timori legati alla sicurezza delle infrastrutture visti i forti legami con Mosca del patron di Altimo – la società che controlla Vimpelcom – Mikhail Fridman, secondo uomo più ricco di Russia. A ciò si aggiunge il fatto che la rete di Wind è stata realizzata dai cinesi di Huawei.