VINTI
Un paio d’ore di blocco degli accessi a Facebook e, in tutto il mondo, 1,1 miliardi di persone non hanno avuto modo di controllare messaggi, post ed eventi di amici, parenti e amanti. È successo ieri, durante la notte in Italia, quando, a causa di un problema tecnico non meglio specificato, il più grande social network del mondo è andato letteralmente giù, impedendo a centinaia di milioni di utilizzatori di seguire gli aggiornamenti.
È rimasto attivo Instagram, ma per il resto buio totale. Su Twitter lo sconforto degli utenti si è fatto subito sentire. D’altronde la gente passa sempre più tempo su Facebook e se proprio non ha bisogno di navigarlo per ore, sicuramente vuole sentirsi libera di controllarlo ogni tanto. Sopra la rete sociale ci sono tutti i nostri contatti, ormai in molti ci lavorano e si informano.
In diversi Paesi del mondo, come il Brasile in questi giorni, la Turchia, la Siria, l’Iran e tanti altri ancora, si è subito pensato alla censura, ad un ‘colpo di Stato’ in rete. La scritta apparsa quasi subito sui monitor di milioni di utenti increduli, ‘sorry, something went wrong. We’re working on getting this fixed as soon as we can‘, ha assunto subito il tono di scherno. La gente non è abituata a non avere Facebook e l’ultima volt ache si è verificato un blackout di queste dimensioni è stato nel 2010. Molti, infatti, hanno anche pensato ad un’azione di Anonymous che più volte in passato aveva minacciato Facebook.
Addirittura in Brasile i manifestanti, che in questi giorni stanno protestando in maniera determinata contro il Governo, la Confederation Cup 2013 e il prossimo Mondiale di Calcio, appuntamenti macchiati da sperperi di denari, corruzione e mazzette milionarie (mentre alla gente si chiede di pagare di più il biglietto dell’autobus perché non ci sono fondi pubblici sufficienti), si è subito pensato ad una mossa del premier Dilma. Su Twitter si sono moltiplicati nei primi minuti messaggi con su scritto #Foi_a_Dilma, ‘E’ stata Dilma”.