Rai: non si vende, anzi non si svende. Letta esclude la privatizzazione, ma non del tutto

di Raffaella Natale |

Anche Roberto Fico non ha escluso che il dibattito sul futuro della tv pubblica possa culminare nella privatizzazione di una o più reti.

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La Rai non si vende, anzi non si svende. La ‘s’ fa la differenza e alimenta i dubbi. Si intende o meno privatizzare la Tv pubblica?

Stamani il premier Enrico Letta lo ha escluso, ma non del tutto: “La privatizzazione della Rai non è un tema nel programma del mio governo, ma ne discuteremo“.

Il Viceministro Antonio Catricalà non pensa alla privatizzazione ma ha ammesso che, quando fra tre anni scadrà la concessione per la gestione del servizio pubblico radiotelevisivo, il Parlamento potrebbe decidere di assegnarlo “al migliore tra tutti i possibili competitors” (Leggi Articolo Key4biz). In questo senso, ha aggiunto Catricalà, potrebbe essere lanciata una consultazione più vasta su cosa intenda il governo per ‘servizio pubblico’.

 

“Vendere la Rai significherebbe svenderla: e la Rai non si svende“, ha detto oggi il presidente della Vigilanza, Roberto Fico, M5S, che ha chiarito “Non si può vendere qualche canale Rai se prima non facciamo una legge seria su conflitto d’interessi e antitrust“.

Per poi aggiungere: “Ho letto di stime secondo cui la vendita della Rai garantirebbe due miliardi allo Stato, ma non è neanche la metà dei soldi che abbiamo programmato di spendere per gli F35: un’assurdità. Andrei piuttosto a tagliare gli F35 e a finanziare la Rai“.

 

Secondo una stima degli analisti di Mediobanca, infatti, se lo Stato decidesse di privatizzare la Rai, come intende fare la Grecia con la sua emittente pubblica Ert, potrebbe ricavare oltre 2 miliardi di euro (Leggi Articolo Key4biz).

In attesa di una decisione politica, comunque, gli analisti consigliano al governo di combattere con forza l’evasione del canone, dato che, secondo una stima citata nel rapporto, nel 2012 il fenomeno ha riguardato il 44% dei potenziali abbonati.

 

Fico non ha escluso che il dibattito sul futuro della tv pubblica possa culminare nella privatizzazione di una o più reti: “Dobbiamo compiere un percorso. Nel momento in cui una o due reti sono totalmente pubbliche, il canone può essere più basso, ma finanziare totalmente la tv pubblica. Poi possiamo pensare al resto, con la tv commerciale. La Bbc, per esempio, in Inghilterra è finanziata dal canone, nel resto del mondo anche dalla pubblicità. Insomma le idee sono tante, ma passano attraverso una riforma che il Paese deve dibattere in modo aperto”.

 

Fico ha anche fatto riferimento ai compensi, sostenendo che debbano essere trasparenti e che si possa fissare un tetto massimo: “Sicuramente in una tv pubblica i guadagni devono essere trasparenti. E credo debba esserci un tetto massimo anche per lo spettacolo” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Il nuovo piano industriale della Rai sarà tra i primi punti in discussione nell’audizione del presidente Annamaria Tarantola e del direttore generale Luigi Gubitosi, prevista martedì 25 in commissione di Vigilanza.

“Vogliamo fotografare la Rai in questo momento – ha detto Fico – e capire per prima cosa il piano industriale, con le azioni messe in campo per risanare l’azienda, e il bilancio”.

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