Torino accelera sull’Internet of Things con il primo Open Lab di ricerca e innovazione in Italia di TIM, aperto ad aziende e sviluppatori per favorire e accelerare la crescita dei servizi IoT e delle applicazioni per la smart life e per l’industrial Internet.
Gli esperti del settore hanno illustrato a Torino gli scenari e gli orientamenti emergenti a partire dalle soluzioni messe a punto nei laboratori TIM, fino alle ultime realizzazioni in campo avviate con alcune aziende, tra cui diverse municipalizzate.
Grazie a questa iniziativa da oggi l’Internet of Things diventa realtà sulla rete mobile di TIM che, dopo il primato raggiunto con i 500 Mbps si arricchisce della tecnologia “Narrow Band –IoT”, il 4G per le Cose. Presso l’Open Lab sarà possibile sperimentare nuovi use case offerti dalla “NB-IoT”, che garantisce una maggiore estensione di copertura radio, un più alto livello di affidabilità e sicurezza, oltre alla capacità di gestire 10mila sensori per cella e prolungare fino a 10 anni la durata delle batterie dei vari dispositivi connessi.
Giovanni Ferigo, Direttore Technology di TIM dichiara “Oggi con la presentazione del nuovo Open Lab di Torino, TIM segna un ulteriore passo nell’evoluzione di soluzioni innovative che saranno disponibili ai cittadini, alle istituzioni e alle imprese. Un acceleratore virtuoso che si avvale di importanti collaborazioni con player del settore ed enti di ricerca per testare in modalità ‘live’ l’intero processo di realizzazione dei nuovi servizi Internet of Things, basati sulla rete ultrabroadband mobile di TIM. Con questa iniziativa TIM rinnova la sua vocazione alla ricerca e conferma il ruolo di abilitatore dell’Industry 4.0”.
La video intervista a Giovanni Ferigo
L’Open Lab di Torino rappresenta un importante passo nell’evoluzione della rete mobile 4G e della futura 5G verso l’Internet of Things, che stimolerà una fase innovativa nel mercato ICT, in grado di offrire rilevanti opportunità per l’industria delle comunicazioni.
Secondo recenti analisi si passerà dagli attuali 5 miliardi di oggetti connessi agli oltre 20 miliardi nel 2020, per arrivare ai 200 miliardi tra circa 20 anni. Attraverso la rete mobile di nuova generazione e l’utilizzo di piattaforme cloud, gli oggetti saranno sempre più intelligenti e in grado di gestire i dati raccolti nell’ambiente per un nuovo modello sostenibile di città smart.
La tecnologia NB-IoT può essere adottata nell’ambito del sistema di rilevazione dei contatori, nella logistica, nell’agricoltura smart, oltre che nella sicurezza, nei trasporti e nell’automazione industriale. Presso l’Open Lab di TIM, aperto a clienti, aziende, partner e istituzioni, è possibile realizzare test e validazioni in un ambiente controllato prima del lancio commerciale degli smart service e confrontarsi con i migliori esperti nel settore delle reti, piattaforme e device.
Ad oggi, le collaborazioni già avviate riguardano il metering per i servizi e la distribuzione del gas e dell’acqua, il parcheggio intelligente e la mobilità elettrica, lo smaltimento efficiente dei rifiuti, l’illuminazione pubblica e la videosorveglianza evoluta.
L’Open Lab di TIM si avvale anche della collaborazione di Olivetti, polo Digital del Gruppo TIM, partner di riferimento per l’adozione di soluzioni IoT da parte delle imprese che puntano alla trasformazione digitale del Paese.
La video intervista a Giovanni Ferigo (Direttore Technology di TIM)