VINTI
Giunge una notizia piuttosto singolare dalla Russia. Il servizio di protezione federale (Fso) ha deciso di comperare 20 nuovo macchine da scrivere al posto dei più comuni Personal computer per il regolare lavoro di ufficio. Una decisione decisamente anacronistica, sicuramente ad effetto, ma che è figlia dei tempi che stiamo vivendo, segnati dal caso Prism e dal Datagate.
Un po’ tutti sono rimasti colpiti dalla facilità con cui documenti considerati da sempre ‘segreti’ e dati relativi ad aziende, organizzazioni internazionali, istituzioni e semplici cittadini, sono stati costantemente violati e comunque sottoposti alla minaccia hacking, interna ed esterna.
Il caso di Edward Snowden, di cui ci stiamo occupando da settimane, i programmi segreti del Governo degli Stati Uniti per sorvegliare e in qualche modo controllare le comunicazioni elettroniche e digitali di mezzo mondo, hanno scosso l’opinione pubblica, rafforzato le idee dei complottisti e messo in allarme i servizi segreti di tutto il pianeta.
In Russia, dopo la notizia delle intercettazioni ai danni del Premier Dmitri Medvedev, l’Fso ha annunciato l’acquisto di alcune decine di macchine da scrivere per una spesa di 11.500 euro. La giustificazione ufficiale, a questa decisione piuttosto particolare, è che i dispositivi elettronici di comunicazione, come smartphone, tablet e netbook, non sono più sicuri ormai.
Si apprende dagli organi di stampa governativi, che alcune unità speciali russe da tempo utilizzano la carta per comunicazioni segrete e di massima rilevanza nazionale. Insomma, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.