Non è il massimo, ma considerando i tempi di crisi, la situazione specifica del nostro Paese e le stime negative sulla crescita dell’Eurozona, il 18° posto di Milano nel Rapporto 2016 “Cities of opportunity” di PwC non è da buttar via.
Lo studio, pubblicato con cadenza biennale e dedicato alla valutazione dello stato di salute socioeconomico di 30 tra le maggiori città a livello mondiale, giunto alla sua settima edizione, è stato realizzato a partire da 10 indicatori, tra cui trasporti e infrastrutture, facilità nello sviluppo del business, demografia e vivibilità, sviluppo delle tecnologie e costo della vita.
A posizionarsi al top della classifica c’è Londra, che per la seconda volta consecutiva conferma la sua capacità di resistere nella competizione globale, anche se i dati raccolti ed esaminati sono relativi ad un scenario pre-Brexit (2014-2015). Singapore si posiziona al secondo posto, seguita da Toronto, mentre Parigi e Amsterdam completano la cinquina di testa.
Nell’insieme, le città europee registrano degli ottimi risultati con quattro città presenti tra le prime dieci (Londra, Parigi, Amsterdam, Berlino).
Come anticipato, Milano è al 18° posto della classifica globale, grazie ad un ottimo posizionamento degli indicatori concernenti sostenibilità, ambiente naturale, salute e sicurezza, trasporti e infrastrutture.
Lo studio dimostra che le città riescono ad avere successo non solo quando registrano ottime performance economiche, ma quando presentano elementi di eccellenza su aspetti sociali, come l’elevata qualità della vita, il benessere delle fasce più anziane, l’offerta residenziale, la capacità di essere preparati a disastri naturali.
I punti di forza del piazzamento di Milano
il capoluogo lombardo entra nella top 10 globale stilata da PwC per sostenibilità e qualità dell’ambiente naturale (9° posto) – guadagnando tre posizioni rispetto all’edizione del 2014 – grazie ad un’ottima capacità nella gestione dei rischi legati alla scarsità dell’acqua (5°), alla gestione del ciclo dei rifiuti (11°) e alla preparazione in caso di catastrofi naturali (10°), che bilanciano le criticità riscontrate dalla scarsa qualità dell’aria (16°), un elemento che rimane tuttavia importante nella definizione della qualità della vita.
Buone performance sono inoltre collegate ai temi di salute e sicurezza (14° posto), dove risulta nella top 10 per 2 sotto-indicatori: prestazioni del sistema sanitario (3°) e ambiente politico (8°). La città fa registrare, inoltre, un discreto posizionamento su trasporti e infrastrutture (16° posto), grazie alla copertura del servizio offerto dal trasporto pubblico (9°), alla convenienza del trasporto pubblico (10°) e ad una discreta facilità negli spostamenti quotidiani per motivi di studio o lavoro (14°).
La valutazione ottenuta dalla città, si legge nel commento allo studio: “sottende un’efficace capacità programmatoria, che – anche e soprattutto attraverso Expo Milano 2015 – ha rafforzato l’immagine internazionale della città di Milano, caratterizzata tanto dall’avanguardia tecnologica e professionale quanto da quella culturale e di lifestyle, accelerando rinnovamento infrastrutturale, la capacità attrattiva e l’apertura verso i flussi (di persone, merci, economie e informazione) esogeni”.
Le prime tre città per ciascun indicatore di “Cities of 0pportunity”:
- Capitale intellettuale e innovazione: Londra, San Francisco, Parigi
- Sviluppo delle tecnologie: Singapore, Londra, Amsterdam e New York (pari merito)
- Città “gateway”: Londra, Parigi, Pechino
- Trasporti e infrastrutture: Singapore, Dubai, Stoccolma
- Salute e sicurezza: Tokyo, Toronto, Sydney
- Sostenibilità e ambiente naturale: Stoccolma e Sydney (insieme al primo posto), Seoul e Toronto
- (entrambe al secondo)
- Demografia e vivibilità: New York e Parigi (a pari merito al primo posto), Londra
- Peso economico: Londra, New York, Pechino
- Facilità nello sviluppo del business: Singapore, Hong Kong, Londra
- Costo della vita: Johannesburg, Toronto, Los Angeles