Scorporo, Cardani: ‘AgCom non ignora regole Ue, lavora per dare certezze alla imprese’

di Alessandra Talarico |

Cardani ha sottolineato che il filo conduttore che guida il suo impegno come presidente Agcom è quello di ‘convincere le imprese stesse che l’Autorità lavora a loro supporto e contribuisce alla diminuzione dell'incertezza’.

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L’Agcom non intende ignorare le raccomandazioni europee: “La Commissione europea ha tutto il nostro rispetto, ma si tratta di raccomandazioni che intanto non sono ancora in vigore, e poi in quanto raccomandazioni si può opportunamente decidere se seguirle oppure no”.

Lo ha affermato il presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Angelo Cardani a margine di un’audizione alla Camera sul diritto d’autore, in risposta a quanto affermato ieri, sempre dinanzi ai deputati della Commissione Trasporti dal presidente Telecom Italia, Franco Bernabè, che ha chiesto all’Agcom regole in linea coi dettami Ue: “Ci aspettiamo – ha detto Bernabè – che un iter all’interno delle regole comunitarie perchè il nostro progetto è ancorato a queste regole”.

 

Cardani, dal canto suo, ha assicurato che l’Agcom è al lavoro “per fare quello che sono convinto sia l’interesse del mondo delle imprese”.

Cardani ha quindi sottolineato che il filo conduttore che guida il suo impegno come presidente Agcom è quello di “convincere le imprese stesse che l’Autorità lavora a loro supporto e contribuisce alla diminuzione dell’incertezza, per esempio sulla fissazione dei prezzi”.

Se poi questo lavoro sia gradito alle singole imprese “bisogna chiederlo a loro”.

 

Quel che è certo, ha aggiunto, è che ognuno si esprime nell’ambito delle proprie specifiche competenze: “Franco Bernabè fa un mestiere, io ne faccio un altro, e ognuno cerca di farlo dignitosamente e serenamente”.

 

Nell’immediatezza dell’approvazione dei nuovi canoni di accesso alla rete in rame, Telecom Italia ha evidenziato che l’impatto della decisione sui conti Telecom ammonterebbe a circa 110 milioni di euro su base annua rispetto al 2012 e questo influirà sul percorso di societarizzazione della rete di accesso. La società ha quindi convocato un cda straordinario da cui è scaturita la decisione di subordinare il progetto di scorporo per verificare la “coerenza dei contenuti e del percorso regolatorio”.

 

A sua volta, l’Agcom ha sottolineato che “con una decisione più rispondente ai costi effettivi, l’Autorità ha inteso gettare le basi più opportune per una valutazione adeguata del progetto di separazione della rete per il quale continua a mantenere il giudizio globalmente positivo già espresso”.

 

I competitor di Telecom Italia, intento, hanno alzato le barricate, allineandosi compattamente in difesa dell’operato dell’Agcom e accusando la società di utilizzare la ‘minaccia’ dello stop allo scorporo per fare indebitamente pressione sull’Agcom.

Anche su questo punto, Cardani è stato molto conciso ed esauriente: “Il mio ego un po’ ne soffre – ha ironizzato – ma non ho ricevuto alcuna pressione”.

 

Sulla questione dello scorporo, dopo i diversi commenti di esponenti politici registratisi nei giorni scorsi, interviene oggi anche il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato che annuncia un nuovo incontro con Franco Bernabè dopo quello svoltosi ieri: l’incontro si terrà prima della pausa estiva ha detto il ministro, sottolineando che il Governo sta seguendo con la massima attenzione una vicenda di rilevanza nazionale. “Stiamo valutando la situazione affinché si vada incontro alle esigenze del Paese ma non si metta in difficoltà Telecom Italia”, ha affermato Zanonato.

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