Svolta salutista della Francia che, contro il rischio burn-out da stress digitale, ha emanato una legge secondo cui dal primo gennaio 2017 i lavoratori potranno invocare il diritto alla “disconnessione”. Lontano dal posto di lavoro e fuori dall’orario d’ufficio, il dipendente potrà ignorare mail, spegnere il cellulare e rendersi irreperibile. E’ una delle misure contenute nella Loi Travail, la nuova legge sul lavoro oggetto di feroci contestazioni negli ultimi mesi a causa delle norme sui contratti.
Difficile staccare
Certo, all’atto pratico, in un mondo iperconnesso come il nostro, non sarà certo facile mettere in pratica questa norma. Tanto più che i confini fra orario di lavoro e tempo libero sono sempre più sottili oggigiorno e staccare, ad esempio da WhatsApp – usato per diletto ma anche per lavoro – sarà davvero arduo. Per non parlare delle notifiche delle mail, che, volenti o nolenti, non sarà semplice mettere in standby fuori dal normale orario d’ufficio per chi (e sono moltissimi, in base al paradigma del “Bring your own device”) utilizza lo stesso numero di cellulare sul lavoro e nel privato.
Tanto più che la legge vale soltanto per le aziende con più di 50 dipendenti, tagliando così fuori tutta la galassia delle PMI che continueranno così ad agire come al solito, con la formula dell’always-on che per gran parte delle imprese resta quindi la prassi dominante.
Sono poi sempre più numerosi coloro che non sono più in grado di staccare la spina.
Nessuna sanzione
C’è da dire poi che le aziende inadempienti non riceveranno alcuna sanzione.
Comunque, la Francia prova a regolamentare il diritto del lavoratore a restare ’offline’ con l’articolo 55 della legge, che stabilisce l’obbligo per l’azienda di accordarsi con i sindacati sulle modalità di “disconnessione”. Non solo: al dipendente non potranno essere inviate mail, comunicazioni, messaggi o telefonate al di fuori dell’orario di lavoro.
Certo, bisognerà capire se le aziende clienti si adegueranno al diktat. Ma questo è un altro paio di maniche e dipenderà inoltre dai paletti ai server che vorrà introdurre il datore di lavoro.
I sindacati si dicono comunque soddisfatti del risultato ottenuto.
In Italia esiste una proposta simile: il disegno di legge cosiddetto “sul lavoro agile”, approvato dalla commissione in Senato, prevede il diritto alla disconnessione.
Lavoro e digitale
Il digitale fa parte delle nostre vite e permette forme contrattuali un tempo impraticabili, come il telelavoro, a fronte di uno stress non indifferente per chi si sente schiavo dello smartphone. E se da un lato il telelavoro può trasformarsi in un boomerang per il dipendente a distanza, dilatando oltre i normali orari d’ufficio il tempo dedicato al lavoro, è vero anche che ci sono tecniche specifiche di digital detox per tenere a freno il surplus tecnologico, che troppo spesso impedisce di concentrarsi e staccare.
Cosa fanno le aziende
Nelle imprese con oltre 50 dipendenti le modalità per l’esercizio di questo diritto dovranno essere messe per iscritto in un documento che preveda anche delle attività di formazione e sensibilizzazione del personale e dei dirigenti.
Le aziende avranno ora tempo fino alla fine del 2017 per adeguarsi alle nuove norme che mirano a garantire ai lavoratori “il rispetto dei tempi del riposo e del congedo”.
Consapevoli dei rischi legati a un eccesso di stress causato dal troppo lavoro, in Francia alcune aziende hanno già preso provvedimenti. Tra queste c’è Orange: quella che era un tempo France Telecom è stata al centro di un vero terremoto sociale per l’alto tasso di suicidi tra dipendenti (più di 50 in 3 anni) seguiti a una drastica ristrutturazione avviata nel 2009. Proprio Orange è stata coinvolta dal ministro del lavoro francese nel tentativo di riforma del codice del lavoro
Disconnettersi in Francia è stato riconosciuto un diritto dal 2014 nell’ambito di un accordo per le imprese del settore digitale, ma anche un dovere. Per questo occorre un intervento legislativo ad hoc.
La società di assicurazioni Allianz ha deciso, ad esempio, che le email inviate nel fine settimana non arrivino ai destinatari prima di lunedì, a meno di urgenze inderogabili quali una catastrofe naturale.
In Germania, già dal 2014, Volkswagen ha preso un provvedimento simile: tutte le email inviate la sera e la notte arrivano al lavoratore la mattina dopo grazie a un accordo siglato tra azienda e sindacati che prevede un “obbligo di disconnessione dai dispositivi di comunicazione digitale”.