#cosedanoncredere: ‘gratta e vinci’, l’uscita dei numeri vincenti è davvero affidata al caso?

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Massimiliano Dona

Rubrica settimanale #cosedanoncredere, curata da Massimiliano Dona, Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori (www.consumatori.it), per Key4biz. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

 

Ho sempre odiato il gioco della tombola: credo di non essere ma riuscito, fin da bambino, a completare un’intera cartella e poter esultare della vittoria. Al massimo avrò fatto un ambo, un terno, forse una cinquina, ma tombola proprio no: rimanevo con un solo numero e, puntualmente, il banco chiamava il precedente e il seguente, ma mai quello che mi avrebbe permesso di trionfare.

 

Non vincere per un numero è una sfortuna, ma per una strana logica potrebbe essere considerata anche una fortuna: tra tanti numeri sono estratti proprio quelli vicini ai vincenti, come se la dea bendata fosse nelle vicinanze e si fosse sbagliata di poco. E quindi non resta che ritentare la sorte.

 

E’ la stessa logica (permettetemi di definirla illogica) di chi acquista un “gratta e vinci” (e poi un altro e un altro ancora) e ogni volta non vince per un pelo: spesso accade, infatti, che, comprando il biglietto di una lotteria istantanea, si abbia il numero di poco non vincente e quindi si comprano decine di biglietti, sperando che arrivi quello giusto. Recentemente, una ricerca dell’associazione onlus Giovanni XIII di Reggio Emilia, impegnata nel contrasto alle ludopatie, ha dimostrato che il 56% dei numeri “perdenti'” è molto vicino ai numeri vincenti.

 

La dea Fortuna per tradizione non ha buona mira, ma siamo sicuri che si tratti solo di questo, proprio come accadeva a me da bambino con la mia sfortunata tombola?

 

Pensandoci bene i biglietti della lotteria istantanea che sembrerebbero una vera e propria scommessa contro il caso in cui a decidere il vincitore è esclusivamente il fato, sono in realtà il più “opaco” dei giochi, per cui chi si appresta a grattare non sa quali numeri sono già usciti, né se la distribuzione è davvero casuale.

 

Facendo una ricerca sul sistema, ho scoperto che dietro la disposizione dei numeri sui biglietti c’è una precisa regola matematica di cui si occupano alcune aziende americane leader del settore. Nello specifico, a stabilire la disposizione dei numeri sui “gratta e vinci” commercializzati in Italia da Lotterie Nazionali è la Scientific Games che, insieme ad altre poche elette, offre questo servizio alle concessionarie di tutto il mondo. Ora: non sarebbe il caso che Lotterie Nazionali (che ha ottenuto la licenza di vendita da Monopoli di Stato) rendesse noto, perlomeno, ai cittadini quante probabilità hanno di vincere?

 

Insomma: se gioco a tombola conosco quali numeri sono stati estratti in precedenza; se faccio una partita a carte so bene che ho 4 possibilità su 52 di pescare un asso, ma se compro uno, dieci, cinquanta o cento “gratta e vinci” quante possibilità ho di vincere?

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