Ritorniamo sull’argomento “terremoto”, già affrontato il 31 agosto nell’articolo “Il progetto ‘Casa Italia’: un’ottima idea, ma serve trasparenza”, per necessità dei fatti e per contribuire ad un cambio di comportamento della politica, delle pubbliche amministrazioni e dei cittadini.
Decisori pubblici, dirigenza e cittadini: come cambiare registro
- La politica deve cambiare, come? Nelle decisioni pubbliche: decisioni chiare, con la necessaria copertura finanziaria ed amministrativa; decisioni che mirano al risultato; decisioni trasparenti e rese tempestivamente pubbliche sui siti istituzionali; decisioni degli organi che fanno parte di una filiera che comprende poi le successive decisioni dei dirigenti e la verifica dei risultati degli stessi (con il relativo premio di produttività oppure con sanzioni concrete ed incisive).
- Le pubbliche amministrazioni (in particolare i dirigenti e tecnici responsabili): devono operare con processi decisionali e amministrativi chiari, certi, definiti, certificati, validi, trasparenti. Sono sottoposti a controllo degli Organi ma anche dei cittadini attraverso l’applicazione di norme come il dlgs 33/2013 e sm.
- I cittadini: non hanno ancora la cultura del controllo sulla gestione delle risorse pubbliche gestite da parte dei decisori politici e della dirigenza. I cittadini oggi ancora non si occupano dei propri diritti.
Appalti pubblici elettronici: nuovo modello di amministrazione trasparente
Questa nuova cultura delle decisioni, della gestione e del controllo trova negli appalti pubblici elettronici non solo lo “strumento tecnico” più adeguato per la gestione dell’appalto stesso ma soprattutto gli appalti pubblici informatici sono l’esempio più efficace e concreto di un nuovo modello di trasparenza, partecipazione e controllo.
Infatti, l’appalto nativamente e totalmente digitale (in tutta la sua filiera procedimentale e documentale) garantisce la “semplificazione” procedimentale, la totale “trasparenza” del processo amministrativo e dell’attuazione del contratto in tutte le sue fasi, “l’accessibilità” a tutte le informazioni e documentazioni dell’appalto. I tre soggetti di cui sopra (Organi, dirigenti, cittadini) operano quindi sugli stessi dati e documenti, possono seguire interamente il processo di appalto, possono quindi controllare tutte le fasi dei contratti pubblici (dal bando alla valutazione delle offerte tecniche ed economiche; dall’aggiudicazione alla esecuzione del contratto; fino alle attività di collaudo e dei risultati finali dell’appalto).
Filiera documentale e iter procedimentale
Abbiamo già affrontato questo aspetto in un precedente articolo (PAdigitale. Appalti pubblici. Donato Limone: ‘Registrare i collaudi in digitale e pubblicarli sui siti della PA’) e se ne è parlato in modo approfondito nell’importante convegno del 12 maggio 2016 organizzato dall’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza (Corruzione, repressione e prevenzione: convegno il 12 maggio al Comune di Roma).
In base al dlgs 50/2016 è fatto obbligo di procedere per appalti informatici nel rispetto dei principi e delle regole tecniche stabilite dal Codice dell’Amministrazione Digitale.
E’ necessario procedere a quanto stabilito dall’art. 44 e con l’occasione del terremoto applicare da subito la norma. Soprattutto per le attività di collaudo (la mia proposta è quella di effettuare l’audiovideo del collaudo sul luogo di riferimento e di pubblicare il verbale di collaudo sul sito con pieno valore legale e trasparenza assoluta).
Il Commissario Vasco Errani e il Portale di Casa Italia: per un modello innovativo di decisioni, gestioni e controllo
Tutto ciò si inquadra nel “Portale di Casa Italia”, dove si potrebbero consultare tutte le informazioni relative alla ricostruzione. Il Commissario Vasco Errani potrebbe realizzare un modello veramente innovativo di gestione della intera ricostruzione integrando dati di fonti diverse, gestendo appalti pubblici totalmente digitali, rendendo trasparente il suo operato e quello di tutti i soggetti pubblici che opereranno nella ricostruzione.