E’ attesa ufficialmente per l’8 settembre la decisione dell’Antitrust europeo sul progetto di fusione tra Wind e 3 Italia. Via libera che tuttavia, secondo i bene informati, potrebbe arrivare già questa settimana.
Un semaforo verde che si dà ormai per scontato, visto l’accordo che Vimpelcom e CK Hutchison, proprietarie di Wind e 3 Italia, hanno siglato con la francese Iliad per la creazione di un quarto operatore mobile che permetterà di lasciare il più possibile invariate le condizioni competitive sul mercato mobile.
L’accordo con la società di Xavier Niel andrebbe pienamente incontro alle preoccupazioni del Commissario antitrust Margrethe Vestager, che – secondo Bloomberg – potrebbe annunciare il via libera alla fusione già questa settimana.
Eventualità, quest’ultima, sulla quale la portavoce del Commissario Vestager, contattata dal nostro giornale, ha preferito non commentare.
Sulla base dell’accordo, del valore di circa 1,5 miliardi di euro, Iliad acquisirà un portfolio di frequenze 3G/4G e si impegna ad acquisire diverse migliaia di siti nelle zone densamente popolate, mentre nelle aree rurali potrà sottoscrivere accordi di condivisione della rete con la nuova società che nascerebbe dalla fusione o acquisire dei siti. L’accordo prevede infine anche un accordo di roaming 2G, 3G e 4G sulla rete della nuova per un periodo di 5 anni rinnovabile una volta per lo stesso arco di tempo, come quello siglato da Free con Orange in Francia.
L’ingresso del quarto operatore, in sostanza, permetterà di evitare il temuto aumento delle tariffe e la riduzione della scelta dei consumatori in uno dei pochissimi mercati europei, quello italiano, in cui la liberalizzazione ha portato vera concorrenza e vantaggi in termini di calo dei prezzi.
Dalla fusione tra Wind e 3, annunciata ad agosto dello scorso anno, nascerebbe un operatore con un terzo del mercato mobile, quasi alla pari con i diretti concorrenti (la quota di 3-Wind sarebbe del 33.7% solo di poco superiore a quella di Tim, al 32.4%, e di Vodafone al 26,4%), con oltre 31 milioni di clienti mobili e 2,8 milioni nel fisso (di cui 2,2 milioni broadband), e in grado di realizzare efficienze per un valore di oltre 5 miliardi di euro al netto dei costi di integrazione.
Gli analisti sono concordi nel ritenere che lo sbarco di Iliad in Italia non sarà così dirompente come è stato in Francia nel 2012 ma lo stesso l’annuncio del possibile arrivo del quarto operatore non ha lasciato indifferente gli altri player, che speravano in una sorta di ‘pax’ delle tariffe conseguente alla scomparsa di uno degli operatori più dinamici in questo senso, ossia la 3.
Tanto più che Niel potrebbe stringere un accordo con Enel per sbarcare anche nel mercato della fibra ottica.
Si preannuncia, quindi, un autunno denso di avvenimenti per le tlc italiane.