Le segnalazioni

Canone Rai, bollette poco trasparenti e addebiti anche agli esenti

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Sono arrivate le fatture con la prima rata del canone. La voce è però quasi introvabile. Addebiti anche per chi aveva fatto richiesta di esonero.

Sono già arrivate le prime bollette elettriche con dentro la prima rata – circa 70 euro – del canone Rai e sono già stati segnalati i primi problemi.

L’Agenzia delle Entrate ha lanciato un servizio di assistenza, rispondendo alle domande dei contribuenti attraverso l’app Facebook Messenger, ma già guardando la pagina si rilevano alcune questioni.

Alcuni utenti segnalano che pur avendo mandato per tempo le domande di esenzione si sono viste addebitare ugualmente il canone in bolletta.

Giusto per citarne alcune, visto che l’Agenzia invita i contribuenti a non usare la bacheca per postare domande ma di servirsi del Messenger, queste sono alcune delle osservazioni che si possono leggere sulla pagina Facebook di utenti che pur avendo mandato nei tempi previsti le domande di esonero si sono viste recapitare ugualmente il canone:

Simonetta Delrio: … CHI HA INVIATO ENTRO IL 16 MAGGIO L ESONERO……SI RITROVA UGUALMENTE IL PAGAMENTO DEL CANONE

 

Daniele Mod: Compilata e inviata entro i termini, eppure mi trovo 70€ extra in bolletta. Come mai? Perché non rispondete ai commenti e ai messaggi privati? Reclamo la somma che mi avete ingiustamente addebitato!

Un altro utente solleva invece la questione privacy:

Luca Iannettone: ho sinceramente timore che sui social, senza filtri, la situazione vi scapperà di mano molto presto. Buon lavoro ma soprattutto buona fortuna =D

 

Addebito pur avendo fatto richiesta di esonero

A segnalare la situazione è anche l’Unione Nazionale Consumatori che informa dell’arrivo del canone Rai in bolletta anche a “utenti ignari e che avevano già inviato autocertificazioni per dichiarare di non possedere alcun televisore”.

L’UNC cita il caso della denuncia di “un signore che aveva inviato fin da gennaio un’autocertificazione per dichiarare di non possedere alcuna tv”.

Nella dichiarazione, però, “pur mettendo tutti i dati anagrafici, indirizzo, numero del contratto di fornitura elettrica, dimentica di mettere il codice fiscale, il luogo e la data di nascita. Risultato: pur non avendo la tv ora deve pagare tutti i 100 del canone”, informa l’UNC.

L’associazione aggiunge che “stanno arrivando le bollette di altre imprese, ma nessuna di quelle finora pervenute riporta in prima pagina alcun riferimento al pagamento del canone Rai”.

“Nonostante debbano ricevere 14 milioni di euro per l’attuazione di quanto previsto nel decreto MiSE, le imprese elettriche evidentemente hanno ritenuto troppo costoso modificare la prima pagina della fattura. Una mancanza di trasparenza che danneggia i consumatori. Giusto pagare le tasse, ma è giusto anche sapere che lo stiamo facendo”, dichiara Massimiliano Dona, Segretario dell’UNC.

Bollette poco trasparenti

 

Nelle prime bollette della luce (vedi fac simile) con dentro la prima rata, la voce del canone è introvabile.

L’UNC spiega che nella prima pagina, l’unica che il consumatore solitamente legge, non vi è traccia del canone Rai (cfr bolletta sotto riportata). Né nel riepilogo delle spese né nel grafico a torta, dove si vede la scomposizione dell’importo, compare la scritta: abbonamento tv.

Il canone, infatti, è inglobato in “Altre voci”.

Peraltro – indica l’UNC – in questo specifico caso, la cifra non è nemmeno di 70 euro, ma di 67,75, dato che vengono scorporati altri importi, come l’adeguamento della rata costante. Per trovarne traccia bisogna arrivare a pagina 4 della fattura (è a disposizione l’intera fattura, su richiesta)”.

Dona si domanda: perché il contribuente deve organizzare una caccia al tesoro per scoprire che sta pagando anche il canone Rai?

E se poi l’abbonamento non fosse dovuto ed il cittadino non si accorgesse che lo sta già pagando?

“Questa mancanza di trasparenza – conclude Dona – rende più difficile far valere i propri diritti. Ci preoccupiamo, in particolare, degli utenti più deboli e fragili. Per questo avevamo chiesto che nelle fatture di luglio venisse uniformato il modo di evidenziare l’inserimento del pagamento del canone, per evitare che ogni operatore facesse a modo suo, che fosse inserita una lettera di spiegazioni, con anche le istruzioni per poter effettuare pagamenti parziali della fattura. Appello rimasto inascoltato”.

Scarica il fac simile

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