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dcx. Pokemon Go – I giochi salveranno il retail?

di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience |

Il successo di Pokemon Go è abbastanza ironico se si pensa che la stessa Nintendo non voleva sviluppare una versione mobile del gioco, per paura di togliere mercato alle sue console di punta.

dcx è una rubrica quotidiana dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui. Per la versione inglese vai al blog.

In meno di due settimane Pokemon Go, il nuovo gioco mobile del franchise Nintendo, è diventato un vero e proprio fenomeno sociale, oltre che un interessante caso di business. Una storia che ogni azienda retail dovrebbe ascoltare con attenzione. Questa app, sviluppata da Niantic e piuttosto semplice nelle sue meccaniche, è infatti la dimostrazione che oggi i giochi mobile sono uno strumento di marketing vincente.

Il successo di Pokemon Go è abbastanza ironico se si pensa che la stessa Nintendo non voleva sviluppare una versione mobile del gioco, per paura di togliere mercato alle sue console di punta. Una paura che riscontriamo spesso anche nelle organizzazioni retail, che vedono lo smartphone non come un alleato potente ma con un pericoloso avversario. Cosa che, ormai è chiaro a tutti, non è affatto.

Grazie all’incredibile – e inaspettata – la diffusione dell’app, la casa madre Nintendo ha già incassato più di 7,5 miliardi di dollari finora. I retailer più intelligenti stanno già seguendo da vicino la vicenda, e stanno cercando di capire come capitalizzare il fatto che le persone sono costrette a muoversi per la città per partecipare al gioco.

Se dovessimo trovare una sola ragione per cui Pokemon Go è diventato un caso globale, sarebbe proprio la capacità di fondere e collegare il mondo digitale e quello fisico. Pur non essendo una vera applicazione di realtà aumentata, il gioco utilizza questa tecnologia per integrare gli elementi fantastici nei confini della vita reale. Non si tratta certo della prima app che spinge le persone a muoversi per ottenere determinati obiettivi, ma forse è quella che (insieme a Foursquare) promette di avere una influenza decisa sulla strategia dei retailer.

I Pokemon, infatti, si trovano intorno a noi, e i giocatori devono catturarli, ovunque essi si trovano. Questo vuol dire che gli aspiranti allenatori si trovano a entrare nei negozi, nei bar, nei ristoranti (e, in casi estremi, anche in uffici e abitazioni private). Quella delle ‘sponsored location’ è ancora una componente secondaria del business model di Niantic, ma cresce di importanza giorno dopo giorno.

Al di là della possibilità di prendere parte attiva al gioco, utilizzando le esce per portare persone in store, quel che preme raccontare in questa sede è come i giochi mobile possano rappresentare una occasione unica per i brand:

  • Perché connettono la dimensione online dello smartphone con quella fisica del punto vendita;
  • Perché utilizzano tecnologie all’avanguardia, come la realtà virtuale e aumentata, per creare percorsi di visita innovativi e coinvolgenti;
  • Perché le dinamiche di gioco ‘aumentano’ l’esperienza dei clienti e sono per questo legate in maniera indissolubile con engagement e loyalty.

Per approfondire:

http://blog.neosperience.com/virtual-reality-to-improve-customer-experience-4-real-world-examples

http://blog.neosperience.com/top-6-rules-of-gamification-how-to-engage-customers-playing-with-them

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