Pubblicata la Relazione Annuale 2015 del Gestore dei Mercati Energetici (GME), con l’insieme delle attività svolte nel corso dell’anno passato e la panoramica completa sia dei principali risultati dei mercati dell’energia elettrica, del gas naturale e dei mercati ambientali, sia delle attività e dei progetti in
ambito nazionale e internazionale che hanno visto coinvolto il gestore.
A livello nazionale, si legge nel documento preparato dal GME, 5 si è registrato il primo segnale di inversione della domanda di energia dopo cinque anni di calo, con il rilancio dei consumi nel settore elettrico dell’1,5% (a quota 315,2 TWh) e in quello del gas, in rialzo del 9,1% (a 66.947 mmc) rispetto all’anno precedente.
Un’altra inversione di tendenza si è registrata nelle vendite da impianti a fonte rinnovabile, in costante crescita dal 2010, che scendono a 89,4 TWh. Una flessione che riguarda tutte le fonti rinnovabili, eccetto la geotermica (+5,1%).
Decisa ripresa anche per le vendite da impianti a fonte tradizionale, trainate in particolare dagli impianti a gas che, dopo aver raggiunto il loro minimo storico nel 2014, mettono a segno un incremento annuo del 20,4%.
Diversamente, la quota delle fonti rinnovabili scende al 37,8% (42,9% nel 2014) a vantaggio di quella degli impianti termoelettrici tradizionali, con la quota del gas che sale al 38,4% (+6,3 punti percentuali).
Sui mercati ambientali c’è stata l’assunzione da parte del GME, a partire da ottobre 2015, del ruolo di controparte centrale delle contrattazioni concluse sull’ormai maturo Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica (MTEE). Qui si è osservato un incremento dell’8,3% delle transazioni (3,8 milioni di tep), che tuttavia ha contenuto solo parzialmente la riduzione del 25% dei titoli di efficienza energetica scambiati nel settore (8,7 milioni di tep).
Gli scambi sul Mercato del Giorno Prima (MGP) si sono portati a 287,1 TWh (+1,8%), rispetto all’anno precedente), interrompendo la serie negativa avviata nel 2009. Anche la liquidità è tornata a salire, raggiungendo quasi i valori più alti dal 2005 (68%).
In tale contesto, i prezzi elettrici spot si confermano sui livelli minimi del decennio grazie alla marcata diffusione delle rinnovabili e alla debolezza della domanda, con il prezzo medio di acquisto dell’energia nella borsa elettrica (PUN), che ha segnato un leggero rialzo (+0,23 €/MWh; +0,4%) rispetto al minimo storico del 2014, portandosi a 52,31 €/MWh ed arrestando il deciso trend ribassista registrato nel biennio precedente.