Il Futuro del Wi-Fi? Non si fa per Decreto!

di di Nicola De Carne (Amministratore Delegato, Wi-Next ) |

Italia


Nicola De Carne

Pubblichiamo di seguito il contributo di Nicola De Carne (Amministratore delegato, Wi-Next), pubblicato su Wi-Style, il nuovo web-magazine di approfondimento promosso da Wi-Next.

Il dibattito su Free Wi-Fi o No Free Wi-Fi in questi giorni è sempre più accesso nel nostro paese causa il famigerato Decreto del Fare che sta creando non pochi problemi di salute ai deboli di cuore con un tira e molla generato da una serie di emendamenti che, a detta degli esperti, un giorno hanno migliorato il decreto e il giorno dopo lo hanno reso una mannaia per il futuro del nostro paese.

 

Martedì 23 luglio, con un ultimo colpo di coda avvenuto nei minuti finali, è stato presentato e approvato un emendamento che di fatto cancella l’obbligo per gli esercenti di tracciare la navigazione degli utenti collegati all’hot spot Wi-Fi.

 

L’onere rimane in vigore per gli operatori telefonici che erogano il servizio, così come da codice delle comunicazioni elettroniche vigente, e questo a  mio parere lascia aperta la questione su chi sia il vero responsabile di quanto avviene su quella linea dati perché viene da chiedersi come può l’operatore X che fornisce l’ADSL per uso privato al Bar Sport essere in grado di tracciare un utente pubblico se questo non si autentica.

 

Il tema del Fee Hot Spot Wi-Fi comunque è sempre più sentito non solo all’interno dei nostri confini ma anche all’estero in quei paesi che pur avendo superato da parecchi anni il problema normativo, al crescere esponenziale del numero di hot spot non hanno visto corrispondere l’evolversi di un modello di business che rendesse le migliaia di hot spot Wi-Fi sostenibili economicamente.

 

Gli operatori telefonici fino ad oggi hanno generalmente preferito rimanere ai margini dall’arena del mercato Hot Spot Wi-Fi ma questo atteggiamento potrebbe radicalmente cambiare nei prossimi 2 o 3 anni per due motivi: l’emorragia di traffico che gli hot spot unmanaged stanno creando agli stessi operatori e l’emergere delle tecnologie di Offload Wi-Fi/Mobile che giocheranno un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione dei carichi sulle celle LTE.

 

Infatti secondo un recente studio della Gartner, nei prossimi 3 anni più del 50% del traffico dati generato dagli smart devices sarà veicolato attraverso le reti Wi-Fi e di questo circa il 70% passerà attraverso Hot Spot Wi-Fi unmanaged, questo significa che gli operatori rischiano di perdere il controllo su una fetta importantissima del traffico dati mobile con conseguenze facilmente immaginabili sul loro conto economico.

 

Da qui la possibile “discesa in campo” degli stessi operatori per l’offerta di Hot Spot Managed che consentirebbe loro non solo di controllare il traffico dati anche sulle reti Hot Spot Wi-Fi ma anche di utilizzare le stesse, insieme alle pico-cell e small-cell, per la creazione dell’ecosistema di offload per l’ottimizzazione dei carichi cosi da decongestionare le reti cellulari e garantire un miglior servizio anche sulla voce.

 

Negli ultimi 2 anni ci sono state le prime avvisaglie di operatori come Verizon, Deutsche Telecom e ultimamente BT che, attraverso un importante accordo con FON, sta pianificando la realizzazione di migliaia di Hot Spot Wi-Fi Managed in tutto il Regno Unito.

 

Anche esperienze significative come The Cloud e Boingo, al di qua e al di là della Manica, farebbero pensare inoltre all’opportunità data dagli Hot Spot managed non solo per gli esercenti e le grandi catene retails ma anche per gli utilizzatori stessi che potrebbero vivere un’esperienza di servizio molto più omogenea sul territorio e non spezzettata da centinaia di SSID, chiavi WPA, Username e Password differenti per ogni Hot Spot incontrato sulla propria strada.

 

Dal mio punto di vista la liberalizzazione dell’accesso, seppur importante, non può essere sufficiente per lo sviluppo del mercato hot spot Wi-Fi che deve necessariamente passare attraverso la creazione di offerte a valore aggiunto non solo di connettività ma anche di servizi in grado di diventare delle opportunità marketing e commerciali per gli esercenti che vogliano non solo fornire un servizio di connettività di qualità, comunque richiesto dal consumatore finale, ma che soprattutto vogliano dotarsi di un efficace strumento di comunicazione con la propria clientela.

 

Infatti nei prossimi anni l’Hot Spot Wi-Fi dovrà obbligatoriamente evolversi da mera tecnologia a basso costo per la connettività a veicolo di servizi a valore aggiunto verso i consumatori con cui dialogare attraverso quelli che sempre più saranno l’interfaccia tra noi e il mondo che ci circonda : gli smart devices.

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