1.Roma Capitale, Roma digitale: il nuovo paradigma della governance e del government
Roma Capitale ha il primo sindaco donna; il primo sindaco espressione di un movimento politico; il primo sindaco donna che governerà anche la Città Metropolitana. Una sindaca che inizia il proprio mandato con un debito pesante (ovviamente) prodotto da altri. E quindi con la necessità di governare con un modello nuovo ed innovativo: una governance aperta, partecipata, trasparente, “intelligente” (smart). Con un governo della Capitale e dei Municipi basato su un modello organizzativo semplificato, digitale, con servizi in rete, poco costoso, di qualità. Con un nuovo modello di relazioni tra burocrazia e cittadini ed un nuovo modello di relazioni tra Organi e dirigenza, tra Organi, dirigenza e dipendenti capitolini.
2.La sindaca che governerà Roma Capitale e la Città Metropolitana di Roma Capitale
Governerà Roma Capitale sulla base di uno Statuto che non serve nemmeno ad un piccolo comune; scritto in “burocratese”, senza elementi di modernità reale, senza nessun riferimento alla società dell’informazione, senza principi per un’amministrazione digitale, senza il riferimento a nuovi modelli di Governance e di Government.
E’ necessario porre mano da subito alla modifica dello Statuto e del regolamento (modello) di organizzazione dell’amministrazione capitolina.
La sindaca di Roma Capitale è di diritto Sindaca metropolitana della Città metropolitana di Roma (una nuova entità politico-istituzionale ed organizzativa nata con la legge 56/2014, che comprende 121 comuni). La sindaca cumula nella propria persona funzioni molto articolate, impegnative, pesanti, con scarse risorse di vario tipo a supporto di strategie programmatiche per le politiche di sviluppo della stessa area metropolitana.
E’ necessario un approccio unitario ed integrato alla governance dell’area metroplitana; certamente vi è l’occasione di definire un metodo di lavoro partecipato alle decisioni della stessa città metropolitana. Oggi non esiste questo modello di governance ed un metodo di lavoro partecipato.
Senza informazioni e dati certi, validi, completi, aggiornati non si governa, non si programma, non si controlla. Di qui, la necessità di adottare il paradigma “Roma Capitale, Roma Digitale”; “Città metropolitana digitale di Roma e Roma città digitale”.
3.La nuova ‘governance’: eGovernance
Il nuovo modello di “Governance” di Roma Capitale presenta caratteristiche precise: decisioni sulla base dei bisogni reali rilevati; sulla base di dati certi, validi, completi, aggiornati; sulla base di regole chiare e certe; il modello aperto agli stakeholders. Il nuovo modello non può che essere “eGovernance”: trasparente, semplificato, digitale, intelligente. Questo modello non esiste ma si deve realizzare per non restare ancorati a modelli di governance che sono invece forme gestionali di basso profilo camuffate da “governance”.
La sindaca si trova quindi ad un bivio: innovare o restare invischiata in modelli superati di decisioni. E lo deve fare presto.
4.Il nuovo modello di government: eGovernment
Il nuovo modello di “governo” capitolino è “eGovernment”: amministrazione nativamente digitale, semplificata, trasparente, con servizi in rete, con sistemi di valutazione moderna ed efficace della dirigenza. L’attuale modello di governo e di gestione è invece caratterizzato dall’essere un sistema amministrativo non trasparente, non semplificato, scarsamente digitalizzato, non in rete, costoso. Anche per questo modello la sindaca dovrà decidere alcune cose precise da fare. E lo dovrà fare presto, molto presto.
5.Una dirigenza per ‘Roma Capitale, Roma Digitale’
Una dirigenza per Roma digitale significa sicuramente partire dall’assunto che la dirigenza è soggetto strategico per la Governance ed il Government della Città. Ma questa dirigenza dovrebbe cambiare passo e comportamento: porsi ad esclusivo servizio della città, considerare centrale e primario il rapporto con i cittadini e le imprese; supportare fino in fondo il processo di semplificazione amministrativa e la realizzazione di un sistema di amministrazione e di servizi in rete; trasformare l’amministrazione in un’amministrazione trasparente, accessibile in rete. Il nuovo modello di relazione con i cittadini: procedimenti amministrativi nativamente digitali; meno cittadini negli uffici per le “pratiche”; più attenzione alla qualità dei servizi e alla soddisfazione dei cittadini.
6.Rendicontazione mensile sul programma politico
La sindaca intanto deve attenersi alla norma che stabilisce l’obbligo di presentare una relazione di inizio mandato partendo dalla relazione di fine mandato (presentata dal commissario Tronca). La relazione di inizio mandato serve a rilevare la situazione economico-finanziaria del Comune e a comunicare ai cittadini questa situazione. La nuova sindacatura parte proprio da questa relazione. Allora, potrebbe essere significativa la rendicontazione mensile sul programma politico e sui programmi esecutivi: progetti; durata; risorse impegnate; appalti effettuati; valutazione dei dirigenti; ecc.
Per fare questo, la sindaca richiede un rapporto mensile al gruppo ristretto dei dirigenti responsabili di dipartimento e di progetti; i dirigenti presentano il rapporto entro i termini: il rapporto viene pubblicato sul sito del comune. Questo tanto per fare cose concrete.
7.Il programma per diventare un’amministrazione nativamente digitale
Il 12 agosto 2016 (art. 17 del DPCM 13.11.2014) scade il termine entro il quale tutte le pubbliche amministrazioni (quindi anche Roma Capitale) devono creare le condizioni e le strutture necessarie per formare e gestire i documenti amministrativi in modalità nativamente ed esclusivamente digitali.
Dal 13 agosto 2016 Roma Capitale è pronta per diventare un’amministrazione digitale del tipo sopra indicato?
Non credo.
Allora, la nuova amministrazione dovrà affrontare anche questo problema perché attraverso l’amministrazione digitale transita il cambiamento culturale, amministrativo e dei servizi ai cittadini.
Buon lavoro, signora Sindaca.