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Sicurezza: l’FBI riapre il dibattito sulla crittografia ‘estrema’

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E tra i due litiganti - Aplle e FBI - gli utenti godono…di una sicurezza sempre più alta.

I sistemi di crittografia stanno rendendo i cellulari sempre più inviolabili, ma non proprio a prova di bomba, se è vero che sui 4 mila smartphone sorvegliati, l’FBI non è riuscita a sbloccarne solo 500, quindi il 12%.

La questione dei sistemi che proteggono la riservatezza delle informazioni celate nei nostri smartphone è balzata al centro del dibattito mondiale dopo che Apple ha opposto il suo rifiuto alla richiesta del Governo americano di creare una backdoor per ‘aprire’ il telefono di uno degli autori della strage di San Bernardino, in California.

Un rifiuto motivato dal fatto che creare un simile sistema avrebbe messo in pericolo tutti gli utenti e creato un pericoloso precedente. Al fianco di Apple si sono schierati alleati ‘di peso’, come l’alto Commissario Onu per i diritti umani, Zeid Ra’ad Al Hussein che ha dichiarato che se la società avesse acconsentito alle richieste dell’FBI si sarebbe scoperchiato il vaso di Pandora, con implicazioni inimmaginabili per i diritti umani. (Qui la lista di tutti i sostenitori della causa della mela).

In ogni caso, alla fine l’FBI è riuscita nell’intento di ottenere le informazioni stipate nel cellulare di Sayed Farook, pagando profumatamente – si parla di oltre 1 milione di dollari – una non meglio specificata ‘terza parte’ e dando ragione a chi come Edward Snowden – colui che fatto scoppiare lo scandalo delle intercettazioni dell’NSA – sosteneva che l’FBI volesse solo creare un precedente giuridico per avere vita facile in altre occasioni simili.

I federali, dal canto loro, sostengono invece che sia stato l’atteggiamento di Apple a creare un pericoloso precedente, aprendo la porta a un mercato di hacker ‘prezzolati’.

Il dibattito, insomma, è tutt’altro che chiuso e continua a contrapporre favorevoli e contrari. E tra i due litiganti, gli utenti godono…di una sicurezza sempre più alta. In seguito al braccio di ferro tra Apple e FBI, ad esempio, WhatsApp per rendere più sicure e a prova di spia le comunicazioni tra i suoi utenti, Whatsapp ha introdotto un sistema di crittografia end-to-end che fa sì che ogni tipo di comunicazione effettuata tramite l’app – audio, messaggi di testo, video, foto o file – possa essere visto solo da chi la invia e da chi la riceve.

Una misura che – ha spiegato Whataspp sul blog aziendale – è stata introdotta per rendere le comunicazioni fatte con WhatsApp private come quelle faccia a faccia. Criminali informatici, hacker, regimi oppressivi, forze di polizia o Whatsapp stesso: nessuno può intromettersi negli scambi degli utenti.

Google, che comunque al pari di Apple sulle informazione degli utenti ha costruito il suo impero, ha iniziato a distribuire anche sotto forma di app per Google Chrome ‘Signal’, l’app usata e ‘pubblicizzata’ da  per proteggere le comunicazioni.

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