Se acquistare uno smartphone diventa un atto ‘politico’: arriva Fairphone, il primo cellulare ‘equo e solidale’

di Alessandra Talarico |

Materiali provenienti rigorosamente da zone ‘pacifiche’ – il ricavato, quindi, non andrà a finanziare i vari conflitti che stanno funestando diverse zone dell’Africa come il Congo – e realizzato da personale non in odor di sfruttamento.

Mondo


Fairphone

Se pensare all’acquisto di un nuovo smartphone vi fa sentire abbietti, schiavi della moderna civiltà dei consumi, sta per arrivare un nuovo prodotto che vi aiuterà a sentirvi meglio con la coscienza: si chiama, non a caso, Fairphone ed è stato presentato ufficialmente oggi al London Design Festival.

Nato da un progetto della Waag Society, istituto d’arte, scienza e tecnologia di Amsterdam guidato da Bas van Abel, il ‘primo smartphone equo e solidale’ viene prodotto da una fondazione olandese che assicura che i materiali (la Columbite-tantalite, il cobalto, lo stagno, per citarne qualcuno) non arrivano da miniere poste in zone di guerra – il ricavato, quindi, non andrà a finanziare le varie guerre che stanno funestando diverse zone dell’Africa come il Congo – e che il personale che lo realizza non viene sfruttato.

Una mission che non si esaurisce solo nei processi produttivi, ma si estende all’intero ciclo di vita del dispositivo: una parte del ricavato delle vendite è infatti destinato al programma Closing the Loop che si occupa del riciclo e del riuso dei cellulari. Fairphone pensa inoltre di dar vita a un programma di ‘buyback’ per quegli utenti che vogliono sostituire il vecchio cellulare per acquistare un Fairphone.

 

Tra le altre caratteristiche che rendono il Fairphone degno del suo appellativo di smartphone ‘equo e solidale’, la possibilità di inserire due sim (invece di comprare due cellulari), l’imballaggio ridotto al minimo, una batteria più potente e che si può estrarre (e quindi sostituire autonomamente).

“Consumare è un atto politico…se si ha scelta”, ha spiegato Bas van Abel.

“Da designer mi ha sempre infastidito che nessuno veramente comprende come è fatto un cellulare e quando non si capisce come una cosa è fatta, non si può cambiare”, ha aggiunto, sottolineando che “con Fairphone ho voluto offrire ai consumatori la possibilità di scegliere, rendendo allo stesso tempo le cose più difficili per l’industria. Comprando questo telefonino, ci si piò unire a un movimento per cambiare il modo in cui le cose vengono fatte”.

 

Oltre a essere equo e solidale, il Fairphone ha comunque tutte le caratteristiche tecniche di uno smartphone in piena regola: display da 4,3 pollici; sistema operativo Android 4.2 Jelly Bean con interfaccia personalizzata; memoria interna da16 GB espandibile con microSD; fotocamera posteriore da 8 megapixel e fotocamera anteriore da 1,3 megapixel.

 

In commercio arriverà a dicembre al prezzo di 325 dollari (qui il dettaglio dei costi di produzione).

E le prevendite stanno andando meglio di quanto si potesse sperare: come mostra il contatore sul sito, sono già oltre 15 mila i preordini, su una disponibilità di 25 mila pezzi disponibili.

 

 

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz