Smart energy e fotovoltaico: risparmi immediati per 500 mln di euro in Italia, grazie ai nuovi sistemi di accumulo

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Nicola Cosciani (ANIE): ‘Il supporto legislativo e regolatorio ai sistemi di accumulo vorrebbe dire abilitare la creazione di una filiera italiana dei sistemi di accumulo con importanti ricadute dal punto di vista industriale e occupazionale’.

Italia


Fotovoltaico_ANIE

Presentato ieri a Roma lo studio di ANIE Energia,Residential Electrical Storage Systems“, il primo nel suo genere a livello nazionale, sui benefici dei sistemi di accumulo di energia elettrica per la rete e l’utente finale.

 

Tale tecnologia consente di trattenere l’energia in eccesso, generata durante il giorno, e incrementa l’autoconsumo dell’energia fotovoltaica dal 30% al 70%, determinando un notevole risparmio per i proprietari degli impianti e consistenti benefici per il sistema elettrico nel suo insieme, calcolati da ANIE Energia in oltre 500 milioni di euro annui per l’Italia.

 

La forte crescita del fotovoltaico e delle altre fonti rinnovabili incentivate – ha dichiarato Nicola Cosciani, Presidente del Gruppo Sistemi di Accumulo di ANIE Energia – è un risultato sorprendente che proietta l’Italia oltre gli obiettivi europei del 2020. È necessario ora capitalizzare gli investimenti fatti, gestire al meglio grandi quantità di elettricità non programmabile e sfruttare tutte le potenzialità dei sistemi di accumulo con l’obiettivo primario di ridurre la bolletta energetica per i cittadini e le imprese”.

 

L’adozione dei sistemi di accumulo per gli impianti residenziali, spiega ANIE, appare come una valida opportunità di far crescere ulteriormente il fotovoltaico domestico, anche dopo la chiusura del Quinto Conto Energia e la fine delle tariffe incentivanti sull’energia prodotta, facilitando il raggiungimento della grid parity. Inoltre, il costo delle batterie scenderà del 50% nei prossimi 3/5 anni, permettendo una più capillare diffusione.

 

Germania, Stati Uniti e altri Paesi del Nord Europa stanno già utilizzando in maniera diffusa i sistemi di accumulo domestici e industriali, provvedendo anche ad offrire facilitazioni ed incentivi per la loro adozione. In Italia, purtroppo, manca ancora una normativa di riferimento specifica: “l’attuale contesto normativo italiano non regolamenta direttamente l’applicazione dei sistemi di accumulo domestici – ha spiegato Claudio Andrea Gemme, presidente di ANIE Confindustria – e questo nonostante i rilevanti benefici di sistema già ottenibili“. “Garantire un supporto legislativo e regolatorio ai sistemi di accumulo vorrebbe dire abilitare la creazione di una filiera italiana degli stessi – ha aggiunto Cosciani – con importanti ricadute dal punto di vista industriale e occupazionale“.

 

Lo studio di ANIE Energia illustra dettagliatamente i benefici di sistema, sulla base di uno scenario di penetrazione dei sistemi di accumulo del 20% (ovvero 5 milioni di impianti fotovoltaici a fronte dei 25 milioni di famiglie italiane). Il risparmio maggiore deriverebbe dalla riduzione dell’energia tagliata a causa di overgeneration (eccesso di generazione sulla domanda), quantificata in 234,4 milioni di euro, subito seguito dai 147,1 milioni risparmiati dalla riduzione di capacità termoelettrica derivante dal livellamento del picco di domanda serale di energia. Si aggira intorno a 72,8 milioni invece il taglio dei costi derivanti dall’investment deferral sulla rete di distribuzione dovuto alla riduzione della potenza richiesta, senza contare poi il risparmio  generato dalla riduzione delle perdite di rete (quantificato in 17,4 milioni) e dalla diminuzione delle emissioni di CO2 (43,1 milioni).

 

(f.f.)

 

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