Il mercato dell’Internet of Things (IoT) crescerà esponenzialmente da qui al 2020: gli oggetti connessi e smart passeranno da 6,4 miliardi nel 2015 a 20,8 miliardi nel 2020 a livello mondiale.
In Europa, i ricavi stimati dalla vendita dei dispositivi Iot incrementeranno dai 2,9 miliardi di dollari del 2015, a 24 miliardi di dollari (20,9 miliardi di euro) al 2025.
Il settore dell’efficienza energetica (EE) in Italia presenta potenzialità che non riescono ad esprimersi compiutamente: l’IoT può contribuire al rilancio.
E’ quanto emerge dal seminario che si è svolto ieri a Milano presso l’Ambrosianeum, dal titolo “Internet of Things ed Efficienza Energetica, come cambiano le strategie di utilities ed ESCo?”, organizzato dal Centro Studi per l’Efficienza Energetica (CESEF).
Nonostante l’Efficienza Energetica continui ad essere nelle dichiarazioni e nei documenti delle istituzioni italiane ed europee una priorità assoluta, vi sono ancora molte difficoltà nel considerarla come una fonte di energia a sé stante.
Le cause che frenano la crescita del settore sono molteplici e diversificate: la difficoltà a far emergere progetti di qualità; il sistema bancario che non finanzia adeguatamente il settore; il sistema incentivante poco generoso e talvolta inefficiente; i limiti informativi, economici e culturali che limitano l’affermarsi della domanda; la piccola dimensione delle ESCo che circoscrive la capacità di investimento e di realizzazione dei progetti.
Dall’attività di ricerca del CESEF 2016, che confluirà nel consueto Rapporto annuale sull’EE, emerge che le tecnologie IoT possono effettivamente contribuire a rilanciare la crescita del settore dell’efficienza energetica.
Queste le ragioni principali:
- Le tecnologie IoT rappresentano il futuro: si stima che entro il 2020 saranno diffusi in tutto il mondo dai 20 ai 35 miliardi di oggetti intelligenti, tra i quali anche tutti quei dispositivi smart che, attraverso il loro funzionamento, hanno ricadute positive sull’efficienza energetica;
- Le tecnologie IoT supportano e migliorano l’automazione dei processi in molti settori economic facilitando il raggiungimento di maggiori risparmi energetici;
- Le tecnologie IoT migliorano le performance delle tecnologie tradizionali: si stima che l’installazione di un sistema di gestione delle operazioni “smart” all’interno di un impianto industriale favorisca l’ottenimento di risparmi energetici per il 30‐40%.
Durante il dibattito tra i partecipanti sono emersi alcuni importanti aspetti caratterizzanti il mercato dell’IoT. Le tecnologie IoT sono ormai ben sviluppate ed i costi della componentistica sono sempre più bassi; i campi di applicazione delle tecnologie digitali sono molti ampi e gli effetti positivi che hanno sul risparmio energetico appaiono evidenti.
Per contro, le barriere che limitano la diffusione dell’IoT risultano ancora rilevanti: la domanda è poco sviluppata e queste tecnologie non sono ancora percepite come necessarie dal mondo dei consumer; vi sono rilevanti ostacoli di natura infrastrutturale collegati all’inadeguatezza della rete tlc che, oltre ad avere un costo di accesso ancora molto elevato, non è adeguata a supportare milioni di dispositivi connessi; ci sono aspetti relativi alla sicurezza ed alla privacy dei dati che circolano nel network.
Per sostenere la crescita del mercato IoT per l’efficienza energetica è indispensabile, quindi, l’intervento di tre soggetti:
Utilities, in grado di stimolare la domanda attraverso mirate strategie commerciali;
Telco, per sviluppare le infrastrutture di rete;
Autorità, per facilitare la diffusione delle tecnologie IoT con incentivi o attraverso la riduzione dei costi di accesso alla rete. (P.A.)