Babygang e internet, sempre più stretto il rapporto tra bulli e web

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Secondo il Rapporto Eurispes-Telefono Azzurro, circa il 20% dei ragazzini ammette d’aver visitato siti violenti.

Italia


Facebook e minori

Dati allarmanti quelli presentati oggi da Eurispes e Telefono Azzurro che confermano ancora una volta lo stretto rapporto che spesso si stabilisce tra le bande di ragazzini che terrorizzano i coetanei, e non solo, e internet.  

Dall’indagine sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia è emerso che due adolescenti su 10 visitano siti web violenti.

 

Eurispes sottolinea che “Il caso della babygang che ha terrorizzato alcuni quartieri di Milano è solo l’ultimo episodio di una lunga serie che, sempre più spesso, vede protagonisti, nella duplice veste di vittime e carnefici, dei minorenni”.

“Anche in questo caso – aggiunge Eurispes – i componenti della banda erano avvezzi a utilizzare il computer e in particolare Facebook, dove ‘postavano’ commenti sui loro raid“.

 

Dai dati raccolti emerge che fra i ragazzi che usano giornalmente internet il 19,3% ammette di aver visitato siti che incitano alla violenza, il 12,1% siti che incitano a commettere un reato e il 13,1% siti che invitano all’odio contro gli stranieri.

 

Dalla ricerca condotta da Eurispes e Telefono Azzurro risulta anche che solo il 4,3% degli adolescenti non usa internet. Il 23,4% degli intervistati naviga per un’ora al giorno, il 32,2% da una a due ore, un 22,8% da due a quattro ore e il 16,2% oltre le quattro ore. (R.N.)

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