Il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, è stato nominato vicepresidente di Telecom Italia. Lo si è deciso nel corso del cda straordinario svoltosi oggi a Milano e che ha deliberato anche di rinviare al 13 maggio la riunione per l’approvazione dei conti del primo trimestre, prevista per il 5 maggio.
De Puyfontaine, entrato nel cda lo scorso dicembre e membro del comitato nomine e remunerazione, è il braccio destro del presidente Vivendi, Vincent Bollorè. Anche se alla sua carica in Telecom “non corrispondono deleghe”, secondo alcune fonti citate da Reuters, la sua designazione alla vicepresidenza potrebbe essere il primo passo verso la sua nomina alla presidenza della società, al posto di Giuseppe Recchi, per completare così il rimpasto ai vertici tipico del metodo Bollorè. ‘Metodo’ che ha iniziato a prendere forma con le dimissioni di Marco Patuano e l’arrivo al suo posto di Flavio Cattaneo, considerato più vicino alla linea del finanziere bretone. Sarebbe stato, anzi, proprio Bollorè a insistere sul nome dell’ex ad di NTV.
Il gruppo francese è diventato, in meno di un anno, il principale azionista della società italiana con una quota del 24,68% del capitale, dopo aver ereditato da telefonica il primo nocciolo dell’8,3%. Fin dall’inizio – cioè dall’assemblea dello scorso dicembre in cui Bollorè ha piazzato 4 dei suoi in cda e fatto saltare il piano di conversione delle azioni risparmio, Vivendi non ha mai nascosto l’intenzione di mettersi al timone di Telecom e di voler restare azionista per un lungo periodo.
Nel corso della sua ultima assemblea, poi, Vivendi ha dettato quella che sarà la linea che Telecom Italia dovrà seguire nel prossimo futuro, quale tassello italiano della sua strategia volta alla creazione di una “piattaforma mondiale over the top”, in grado di competere su scala globale con i distributori americani.
Il cda di oggi ha inoltre approvato la Relazione sulla Remunerazione, su cui l’Assemblea dovrà esprimersi il prossimo 25 maggio. E’ stato quindi rinviato al 4 agosto (dal 2 agosto) anche il cda per l’approvazione dei dati semestrali ed è stata comunicata “l’intenzione di assicurare, su base volontaria e nelle more dei previsti chiarimenti normativi, continuità e regolarità d’informazione al mercato, pubblicando le consuete informazioni sui risultati al 31 marzo 2016”.
“E’ fatta esplicita riserva – prosegue la nota – di valutare a tempo debito la politica di comunicazione finanziaria che la Società andrà ad adottare, una volta consolidato il quadro di riferimento”.
Il presidente Recchi, dal canto suo, ha motivato la decisione di rinviare i cda sui conti con la necessità di “approfondire bene i numeri”.
“E’ stata anche una riunione su temi di governance per approvare la relazione sulla remunerazione in vista dell’assemblea”, si è limitato a dichiarare il presidente.
La riunione di oggi,non sarebbe entrata nel merito dei dossier caldi quali la vendita di Inwit, l’accordo con Metroweb o la questione Sparkle.
Secondo indiscrezioni non confermate, Cattaneo potrebbe dare corso alla strategia delineata dal suo predecessore. L’operazione, come ipotizzata da La Repubblica, prevede che Telecom rilevi la quota di F2i per cassa per poi ‘scambiarei il restante 46% che fa capo al Fondo Strategico Italiano con una quota intorno al 25% di Sparkle. Telecom Italia resterebbe cosi azionista di maggioranza della società, mentre il Governo potrebbe così assicurare ‘l’italianità’ della società di cui più volte si è sottolineata la strategicità in termini di sicurezza nazionale e internazionale. Ricordiamo che, tra le altre cose, le reti di Telecom Italia Sparkle collegano Medio Oriente e Sud-Est asiatico verso l’Europa.