2016 – Francia, Germania, Canada
Si tratta di un film che ricostruisce e dà nuovo spazio a una storia che qualcuno forse già conosce e che, per così dire, sappiamo quale evoluzione ha avuto e quale segno ha lasciato nelle vicende dello sport, e non solo. Si ripercorrono infatti le vicende che hanno avuto come protagonista James Cleveland “Jesse” Owens, velocista e saltatore che fu campione olimpico a Berlino nel 1936. Nonostante le tensioni razziali che agitavano un’America appena uscita dalla Grande Depressione, Owens con grandi sforzi e sacrifici ottiene la convocazione alle gare olimpiche, grazie all’intervento decisivo di Larry Snyder, coach della Ohio University.
Come si sa, a quelle Olimpiadi Jesse Owens vince quattro medaglie d’oro in quattro specialità differenti – i 100 metri in 10’3”, i 200 metri in 20’7”, la staffetta 4×100 in 39’8’’ e il salto in lungo con 8.06 metri – stabilendo un record (uguagliato solo da Carl Lewis nel 1984 a Los Angeles); un medagliere forse troppo ampio per un atleta di colore nella Germania del regime nazista. È stata di Luc Dayan (già produttore del premiato corto Tribute to Jesse Owens and Carl Lewis) l’idea di un film interamente dedicato alla storia del celebre atleta afroamericano.
Il progetto è stato quindi di seguito appoggiato sia dal coproduttore Jean-Charles Levy sia da Stephen Hopkins, il regista. È importante sottolineare che il Race – Il colore della vittoria è stato realizzato d’intesa con la stessa famiglia Owens: si tratta infatti del primo film dedicato a questo indimenticabile atleta. E Levy ha aggiunto: ‘prima di cominciare a girare, abbiamo voluto incontrare le figlie di Owens e sua moglie, Ruth Solomon. Abbiamo parlato, scambiato le nostre idee e alla fine loro ci sono state vicino in tutte le fasi di sviluppo e di produzione del film’. La sceneggiatura è stata scritta da Joe Shrapnel e Anna Waterhouse e si concentra sugli anni più intensi della storia dell’atleta. ‘Non volevamo – dice Waterhouse – raccontare la storia di tutta la sua vita, ma solo suggerire quanto è avvenuto prima e dopo gli avvenimenti centrali da parecchi conosciuti’.
Il copione ha cercato di evitare i limiti tipici dei film ispirati alle prodezze sportive, parlando anche di storia e prospettando un contesto sociale e politico, consultando centinaia di documenti e biografie dell’epoca. Dopo centinaia di provini, come protagonista è stato scelto l’attore Stephan James, nominato Miglior Attore Emergente al Festival Internazionale del Film di Toronto del 2015 e che ha avuto l’onore di interpretare diversi personaggi della storia afroamericana, tra cui il senatore John Lewis in Selma – La strada per la libertà. Ad interpretare Larry Snyder, coach e mentore di Owens, c’è Jason Sudeikis, che ha lavorato sia per le major (Come ti spaccio la famiglia, Come ammazzare il capo… e vivere felici) sia per produzioni indipendenti (Sleeping with Other People, al fianco di Alison Brie). Nel ruolo di Avery Brundage troviamo infine Jeremy Irons, attore già premiato con l’Oscar per Il mistero Von Bulow e recentemente visto accanto a Olga Kurylenko nell’ultima opera di Giuseppe Tornatore La corrispondenza e nel blockbuster Batman v Superman: Dawn of Justice.
Regia: Stephen Hopkins
Attori: Stephan James (Jesse Owens), Jason Sudeikis (Larry Snyder), Jeremy Irons (Avery Brundage), William Hurt (Jeremiah Mahoney), Carice van Houte (Leni Riefenstahl)
Sceneggiatura: Joe Shrapnel, Anna Waterhouse
Fotografia: Peter Levy
Musiche: Rachel Portman
Montaggio: John Smith
Scenografia: David Brisbin
Costumi: Mario Davignon
Durata: 134’
Genere: Biografico, Sportivo
Data di uscita in sala: 31 marzo 2016