Google investe molto su attività che non sono direttamente collegate al proprio core business ma non esita a chiuderle quando queste non raggiungono le finalità sperate.
E’ il caso di Boston Dynamics, società che si occupa di robot, che era stata comprata due anni fa.
Secondo Bloomberg, Alphabet – ha holding a cui fanno capo le principali attività di Google – starebbe valutando la cessione di Boston Dynamics nell’ambito del piano di dismissione di tutti gli asset che non sono in grado di garantire revenue future al gruppo. I robot purtroppo rientrano tra le attività che non sono redditizie per Google.
I tagli riguarderanno quindi più in generale tutto il ramo della robotica della società americana.
Google ha fatto diverse acquisizioni in questo settore, sotto la guida di Andy Rubin, ex capo di Android.
Oggi ci sono almeno 300 ingegneri di Google che lavorano per la robotica.
Ma Rubin ha lasciato Google già dall’ottobre 2014, da allora la strategia ha perso lo slancio iniziale.
Lo scorso dicembre, l’unità alla quale facevano riferimento tutte le attività di robotica, Replicant, è stata integrata al nuovo laboratorio Google X.
Ma subito sono esplose delle tensioni con i vertici di Alphabet che, nel corso di una riunione decisiva per il futuro di Replicant, avrebbero detto: “Una startup delle nostre dimensioni non può permettersi di spendere più del 30% delle proprie risorse su attività che impiegheranno dieci anni per svilupparsi”.
I vertici di Alphabet hanno anche assicurato che gli ingegneri di Replicant sarebbero stati allocati all’interno del gruppo e quindi non avrebbero perso il loro posto.
Il discorso non vale però per Boston Dynamics il cui team non è stato accorpato a Google X.
Altro fattore che, secondo Bloomberg, poterebbe aver spinto alla vendita sarebbe il timore dell’opinione pubblica di fronte ai robot.
Secondo indiscrezioni, tra i potenziali acquirenti ci potrebbero essere Toyota e Amazon che però al momento non confermano.